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L'anno surreale di Jankto: dall'affermazione in bianconero al possibile addio

di Federico Mariani

Il mondo di Jakub sembra essersi capovolto in dodici mesi. Già, probabilmente nessuno si sarebbe aspettato una parabola simile per Jankto, talento ceco classe 1996 emerso in punta di piedi. Dopo l’esordio con Beppe Iachini, il ragazzo ha trovato sempre più spazio con Luigi Delneri, diventando una pedina imprescindibile in seguito al gol contro la Juventus, il primo in Serie A. Ecco, poco più di un anno fa, decollava la storia di “Kuba”, in maniera silenziosa ma costante. Tra corse forsennate a tutto campo ed inserimenti brucianti conclusi con una staffilata vincente, Jankto si è conquistato l’Udinese. Compagni di squadra e tifosi hanno apprezzato la sua generosità e la sua spontaneità. Mai una parola fuori posto, con un volto tranquillizzante da bravo ragazzo, quale è in effetti Jakub. In breve tempo è diventato uno beniamini della formazione friulana.

Tuttavia, al termine della sessione estiva, di fronte alle pesanti cessioni, in molti hanno puntato su di lui per rilanciare il nuovo corso bianconero. I tifosi cercavano qualcuno a cui rivolgersi nei momenti di difficoltà; ai compagni serviva un punto di riferimento. “Kuba” è stato investito di una pressione fortissima, forse anche ingiusta data la giovane età del ceco. E, di fronte alle aspettative, Jankto si è trovato spiazzato. Troppi elementi nuovi in poco tempo e troppo rapido in passaggio da outsider a baluardo friulano invocato da stampa e tifosi. Così, tra prestazioni non esaltanti ed i risultati deludenti dell’Udinese, è bastato un episodio per far crollare tutta l’impalcatura di aspettative. La fotografia della maglia di Gianluigi Buffon postata sui social, con tanto di ringraziamento al totem azzurro, in seguito all’umiliante 2-6 rimediato tra le mura amiche, ha creato un terremoto mediatico non indifferente. Sicuramente, il rapporto con la tifoseria è entrato in crisi, anche se sembra si sia rotto qualcosa nel matrimonio tra Jakub e l’Udinese stessa. Dopo l’ingenuità dell’esposizione della maglia nel momento sbagliato, Jankto ha giocato con il contagocce, tra scelte tecniche ed un infortunio da smaltire.

Ma il peggio sono state le continue voci di mercato che lo vorrebbero tuttora lontano da Udine già a gennaio. Rumors mai smentiti dal diretto interessato ed addirittura rinforzatisi qualche giorno fa dall’indiscrezione secondo la quale sarebbe stato lo stesso centrocampista a chiedere la cessione. Dal grande amore all’addio nel giro di dodici mesi. Il mondo di “Kuba” sembra veramente essersi capovolto e la rapidità con cui si è verificato questo cambiamento lascia tutti di stucco. C’è ancora margine per ricucire lo strappo, magari dimenticando anche l’ingenuità post Juve? Oppure il ragazzo non contempla nel suo futuro il bianconero friulano e la cessione resta l’unica soluzione ammessa? Sicuramente, per il bene della squadra, la scelta migliore sarebbe un rinvio della questione a fine anno, magari dopo aver conquistato la salvezza. In fondo, anche a Jankto converrebbe cercare di rimettersi nuovamente in luce per quanto dà sul campo. Un rendimento da top player potrebbe essere un biglietto da visita notevole. Tuttavia, c’è da scontrarsi con la voglia di trovare qualcosa di più da parte di un giovanissimo divenuto in pochissimo tempo un pilastro imprescindibile accostato anche a fuoriclasse come Nainggolan. Rilancio in bianconero o consacrazione in un’altra realtà più appetibile ai suoi occhi? Tra qualche settimana potremmo saperne di più.


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