Jesi: trasferta insidiosa per la GSA
Sarebbe stata comunque insidiosa: lo sarà vieppiù a causa di un roster bianconero ancora visibilmente menomato dagli infortuni.
Coach Lardo scenderà nella cittadina marchigiana con gli effettivi contati e le rotazioni monche, specialmente sotto canestro dove a Castelli e Ferrari si chiederanno ancora gli straordinari.
L’Aurora Jesi naviga a dieci punti, a pari merito con Udine ed è reduce da una bella strapazzata a Roseto. La squadra di Di Paolantonio pare ormai solidamente appartenere all’élite del campionato e questa sconfitta poteva essere messa in preventivo da coach Cagnazzo, ma il divario allargatosi progressivamente al passare dei minuti suona come una débacle senza molte attenuanti. Al suono della penultima sirena, infatti, i punti di distacco erano addirittura 27.
Gli arancioblu di Damiano Cagnazzo sono formazione veloce e mobile, priva di pivot dalle altezze siderali ma abile a farsi spazio sotto le plance. Fondamentalmente schiera un solo centro di ruolo, il gemonese classe ’91 e di scuola A.P.U. Marco Maganza: seconda stagione a Jesi per lui, con recente passato a Trieste, Recanati e Imola. Accanto al “Mago”, fondamentale pedina per la salvezza degli anconitani l’anno passato, il neoaquisto Andrea Benevelli, trentunenne pesarese anche lui con trascorsi a Trieste. La stagione scorsa issò Ferentino fino a gara-5 di semifinale playoff contro Treviso, ma la sconfitta lo ha convinto a maturare nuove esperienze tornandosene nella propria regione. Benevelli è un’ala forte che deve aiutare Maganza a limitare i centri avversari, e tutto sommato Miki e Ricky dovrebbero ben accoppiarsi senza soffrire troppo un miss-match d’altezza. Tutto ciò contando su un apporto in crescita di Supergino.
Attorno al perimetro ma con incursioni nel pitturato troviamo il georgiano di scuola tricolore Giga Janelidze, mentre la batteria di esterni alla guida del playmaker Pippo Alessandri (già a Falconara e Casalpusterlengo), buon tiratore e direttore di gioco estremamente classico, è guidata dal veterano tiratore a stelle e strisce Timothy Bowers. L’eterna guardia di 188cm proviene dal freddo Wisconsin giocando a lungo in club da ULEB ed Eurocup come l’Hapoel Jerusalem, la Juvecaserta e la Reyer. Chiusa l’esperienza in A1 con Torino, è sceso ultimamente in formazioni di minor prestigio in Grecia e Italia (Ferentino), senza però perdere la propria caratteristica fondamentale: la doppia cifra in realizzazione.
Accanto a lui il pupillo di Southern Miss. Dwayne Davis. Nativo di Philly, ha cercato l’ingresso fra i Pro nel draft 2013, non entrando in alcun giro di scelta. Ciò l’ha portato a giocare prima a Murcia, in seguito in Grecia a Koroivos (proprio assieme a Bowers) per poi essere pescato da Jesi durante una breve parentesi libanese. Nel paese ellenico si è contraddistinto per le alte percentuali dall’arco dei 6,75m, ed è proprio in questo fondamentale che Udine dovrà limitarlo facendo attenzione alla rotazione di palla che, ultimamente, ha provocato scompensi nella fase passiva bianconera. Sia a Trieste, che a Mantova, che nel terzo quarto di domenica passata troppo spesso gli esterni di Lardo si sono fatti attirare dalla sfera, mancando l’ultimo passo, quello decisivo, verso l’avversario piazzato sull’angolo destro di difesa.
È chiaro che la mancanza di Trickbox Truccolo toglie parecchio dinamismo alla difesa di coach Lino: troppo importante il movimento di Riccardino verso il portatore di palla, il quale avrebbe molta meno calma nello scegliere la linea di passaggio più indicata. Sarà dunque compito di Okoye, Ray, Pinton, Traini, Nobile, Castelli aggredire la fase offensiva marchigiana, togliendo calma e lucidità.
Ed in attacco, ci vorrà la stessa partecipazione di domenica scorsa da parte di tutti i protagonisti, magari con più serenità nella coppia americana. Allan Ray, sollevato dalla vittoria seguita all’uno-contro-tutti stile Trieste e alla sua controprestazione di Mantova, deve semplicemente far valere la legge del più forte. Stan Okoye si scordi d’essere su un campetto di Seven Oaks o Westabia e giochi semplice, puntando al non irraggiungibile ventello che sette semplici sottomano e una mezza dozzina di tiri liberi gli possono valere.
Palla a due alle 18 al Palatriccoli di Jesi. Attendiamo di soffrire dalle frequenze di UdineseTv con la consueta partecipata telecronaca del Fonta.