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Ingelsson, il classe 98' che in un sol boccone si è mangiato Perica e Lasagna

di Davide Marchiol

Luigi Delneri è allenatore che difficilmente regala sorprese nell'undici titolare, ma sicuramente quando lo fa desta innanzitutto scalpore e soprattutto tira fuori il coniglio dal cilindro, mettendo in campo giocatori che poi effettivamente si dimostrano in grado di dare qualcosa all'Udinese in una determinata partita. L'anno scorso proprio contro l'Atalanta in casa fece il suo esordio Balic, che stupì un po' tutti per capacità palla al piede e soprattutto per la velocità di esecuzione delle giocate. Il croato poi è stato riproposto solo in altre cinque occasioni, ma sono bastati pochi lampi per far innamorare il pubblico del Friuli del talentino croato, tanto che buona parte dei tifosi chiede il suo ritorno in campo. Chissà che non accada prima o poi, intanto però nella nuova sfida interna con l'Atalanta l'ex tecnico del Chievo Verona ha impacchettato e mandato in campo un altra sorpresa non di poco conto.

Nel pre partita il ballottaggio per il posto di ala sinistra era serrato. Perica o Lasagna? Il croato non è propriamente un esterno, ma allargandosi per poi convergere al centro, ha fornito lì le migliori prestazioni. Lasagna invece è uno dei "grandi" colpi dell'Udinese, che se lo è assicurato dal Carpi battendo una folta concorrenza. Pochi lampi, perchè nemmeno lui è propriamente un ala, ma comunque due gol e un assist li ha piazzati, nonostante prestazioni altalenanti. I dubbi dunque erano tanti. Delneri ha optato per il terzo incomodo. Dentro Svante Ingelsson, classe 98' (diciannove anni per lui), dal primo minuto. Battuta la concorrenza dei due sopracitati. La scelta probabilmente è stata dettata dal fatto che Perica e Lasagna avevano già giocato mercoledì e in più il croato viene da alcuni problemi fisici e aveva già fatto novanta minuti contro la Juventus. Riposo dunque per entrambi e dentro l'ex Kalmar, che era uno dei tanti fantasmi che aleggiavano nello spogliatoio bianconero.

In campo nessun lampo partircolarmente rilevante, ma tanta corsa, grinta e soprattutto la capacità di attaccare lo spazio tipica dell'ala di ruolo. Svante inoltre ha consentito a Delneri di provare a tratti gli esterni a piedi invertiti sperimentati in allenamento, ma fino ad ora mai usati nella pratica. Lo svedese ha cercato di tenere sempre in apprensione la difesa dell'Atalanta. Ovviamente l'affinità con i terzini per le sovrapposizioni è ancora da trovare, ma un paio di incursioni per dei bei cross le ha fatte. Oltre a questo, tanto fiato in ripiegamento, in un duello costante con Castagne e Spinazzola, e ha inoltre dato sempre una mano al compagno più vicino. Sicuramente già con la Lazio il posto tornerà ad uno tra Perica e Lasagna, ma in questo esordio Ingelsson ha stupito. Chissà che un acquisto da 1,5 milioni passato in sordina non finisca per togliere il posto a due acqusiti da quasi cinque milioni a testa e dal curriculum di base nettamente più importante...


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