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Il mal di pancia di De Paul ma fino ad oggi cosa ha dimostrato con l'Udinese?

di Stefano Pontoni

De Paul vuole andare via, lo si è capito chiaramente dagli atteggiamenti avuti ieri in campo nella prima amichevole stagionale contro i ragazzi della Rappresentativa Juniores del Fvg. Buone giocate è vero ma anche un lamentio continuo, uno sbuffare ed un rimproverare i compagni a tratti davvero irritante. Atteggiamenti da prima donna viziata che in una fase di ricostruzione come questa non servono a nulla.

Fonti interne ci dicono che tutto sia dovuto al fatto che l'Udinese prima gli avesse promesso la cessione per poi invece cambiare idea. Convinto di andare via e l'argentino si è ritrovato, contro voglia, a Udine in ritiro. Dopo due stagioni, il diez pensava che il suo ciclo in bianconero fosse concluso, pensava che il tempo passato in una tappa intermedia come quella friulana fosse terminato, pensava di meritarsi un salto di qualità, pensava...

Ma nei fatti cosa ha dimostrato questo giocatore? Poco o nulla. Senza fare paragoni, insostenibili, tra lui e altri numeri 10 passati in bianconero, possiamo dire che De Paul fin da quando è arrivato è parso essere un giocatore incompleto, uno che può fare di più ma che poi più di lì non riesce ad andare. Uno che potrebbe saltare l'uomo ma non lo salta quasi mai, uno che ha un buon piede e ti può fare la giocata ma quella giocata si e no la vedi solo paio di volte all'anno.

Al suo arrivo ero tra i più entusiasti. Me lo ricordavo ai tempi del Racing quando la fame era tanta e lui era tutto un altro giocatore. Un giocatore che qui a Udine non ho mai visto. A chi mi chiedeva un commento sulle sue prestazioni ho sempre risposto, "vedrete prima o poi si sblocca, al Racing faceva cose straordinarie". Nulla.

Mi ricordo poi un colloquio che ebbi con Delneri, gli dissi: "Mister, secondo me De Paul ha le qualità per fare il trequartista, sulla fascia è sprecato".Delneri sorridendo mi rispose: "E' un cavallo, in Italia può giocare solo sulla fascia. Nel mezzo è lento di piedi e di testa". 

Arriviamo al dunque. Un giocatore, che a Udine avrebbe ancora tutto da dimostrare, ha il mal di pancia, vuole andare via, pensa che questa maglia gli vada troppo stretta, pensa che per l'Udinese si sia già sacrificato abbastanza. Ma cosa veramente ha dimostrato? Tante volte sarebbe meglio un bagno di umiltà. Caro De Paul, ne devi mangiare di polenta prima di arrivare in una grande squadra.


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