GSA-Jesi, uno scontro che vale tanto
Domenica si gioca alle 19:30, orario inconsueto ma forzato dalla concomitanza con la gara pomeridiana interna dell’Udinese; gara fondamentale per una A.P.U. che viene da cinque perle consecutive, iniziate con la maratona contro Ravenna e temporaneamente culminata con il trionfo dell’AGSM Arena.
È uno scontro che vale tanto: Udine può mettere la sesta confermando la bontà del proprio impianto, l’assoluto stato di forma raggiunto, l’ormai asseverata appartenenza ai quartieri alti.
Jesi è un osso particolarmente duro: lo era già l’anno passato, quando poteva schierare il mago Maganza, il “nostro” Andrea Benevelli, Davis e Bowers. Quest’anno coach Cagnazzo si trova a lavorare su un roster completamente rinnovato e sinora molto competitivo: è arrivato il cecchino Ken Brown, giramondo con un passato lituano e greco proveniente da un torneo minore come quello libanese: in questo inizio di campionato 21 punti di media con medie notevoli da due e dall’arco; a fargli compagnia l’ex Piacenza Kenny Hasbrouck, altro tiratore importante che si troverà di fronte Tommy Raspino.
Accanto a loro acquisizioni di esperienza: l’ex San Severo Quarisa, centro classe ‘92; l’ala guardia Matteo Piccoli, scuola Robur et Fides Varese; la guardia Marini già a Treviglio; il trentaduenne Rinaldi, ex DeLonghi Treviso; ed assieme a qualche giovane di prospettiva (Massone in prestito da Biella) l’esperto Francesco Ihedioha, l’anno passato a Legnano in A2 Ovest.
La formazione jesina segna molto (83.3 punti a gara, quattro più dei bianchineri) ma difende meno bene della GSA (80 punti a gara contro i 70 concessi da Udine). Sarà quindi determinante per i ragazzi di coach Lino alzare il volume dell’intensità difensiva, sporcando quante più palle possibili per i terminali preferiti nell’attacco di Cagnazzo (ovviamente Brown, Hasbrouck e Marini) ed al contempo girando palla con fluidità in attacco: il pertugio si troverà.
Udine ritrova Ferrari e Pellegrino, ripristinando le rotazioni sulle posizioni forti che hanno costretto Mortellaro, Benevelli e Diop agli straordinari da Roseto in poi; per loro clienti scorbutici fra i quali il rimbalzista principe è Quarisa (8.2 carambole addomesticate a gara); con loro la possibilità di variare i disegni d’attacco basati, a Verona, praticamente sul solo Mortellaro (e Chris che chiudeva con il 100% al tiro).
Jesi solida; Udine più profonda e talentuosa. Una gara da mettere in discesa fin da subito, per mortificare qualsiasi entusiasmo marchigiano. L’anno passato a Cividale la Termoforgia patì la dura legge di Rain, andando sotto dal primo all’ultimo quarto (Okoye 20 punti e Veideman 13). Nel primo periodo fu importante l’ultima prestazione significativa in bianconero di Joel Zacchetti, oggi sceso di categoria per portare la sua esperienza alla Calligaris di Corno di Rosazzo.
All’andata, invece, tipica gara della GSA targata figlio del Bronx: 88 punti segnati (58 dalla coppia Okoye/Ray), ben 101 subìti con prestazione notevole di Andy Benevelli, autore di 25 pezzi e una gara praticamente perfetta.
La gara sarà arbitrata da Tirozzi, Patti e Raimondo.
A proposito: non sono mai tenero con le terne arbitrali, spesso (mio malgrado) decisamente inadeguate. Questa settimana però il mondo della pallalcesto piange la scomparsa, assolutamente prematura, di Gianluca Mattioli. Cinquant’anni ma oltre trenta di esperienza, il cielo se l’è preso dopo una malattia brevissima, due giorni di sofferenze e la ragione ancora non si è ben compresa. Dicono un virus: dico che non è giusto. In un mondo di fischietti pieni di sé, Mattioli stemperava sempre ogni velleità di protesta in campo con un sorriso fra il sornione e il rasserenante, quasi volesse sottolineare lo scopo ludico ed educativo dello sport. Settecento gare in A, qualche decina in Europa dove ormai era habitué in Eurolega e Champions. Non ha avuto il tempo di arbitrare Murcia-Monaco e questo gli sarà dispiaciuto più di tutto. La terra gli sia lieve più di una palla da basket: mentre scriviamo, ne son certo, starà cercando di rasserenare gli animi surriscaldati fra Drazen e Creso impegnati su uno dei campetti del cielo.
Ciao Gianluca. Il basket non Ti dimenticherà.