GSA: a Recanati per un solo risultato possibile
Ci sono periodi così. Periodi nei quali alla sera chiudi gli occhi e sogni il “buzzer beater” all’ultimo secondo del quarto periodo nella gara contro la capolista, quei tre punti che capovolgono le sorti della gara dopo che in difesa hai anche annullato il miglior marcatore avversario.
Già: perché tu hai nelle corde la tripla in ritmo, quella che esalta le platee, ma anche la difesa “illegale” che trascina i compagni a non mollare un metro, un centimetro, di fronte alle avversarie più dotate.
Poi quell’immagine di te sorretto all’uscita dal campo, ché il legamento crociato ha fatto “crac” ed anche il guerriero Trickbox deve sostare, per un po’, ai box, ci fa capire che il periodo è quello del riposo.
Per un po’: perché al rientro, l’anno prossimo, quando Udine si attrezzerà per essere protagonista nella lotta per salire in Paradiso, in prima fila ci sarà Riccardo Truccolo.
Inutile dirgli di non mollare: Trickbox ha talento, faccia tosta quando si tratta di prendersi la tripla, ma soprattutto lo spirito di un guerriero samurai e il rispetto, e l’amore per i colori e i propri tifosi.
Ti aspettiamo, Trickbox.
Ho voluto iniziare così una breve presentazione della gara di domani contro Recanati, quando al PalaRossini di Ancona i bianchineri affonteranno gli ultimi in classifica.
Perché con Castelli, Vanuzzo e Truccolo fuori; con Nobile e Ferrari in non perfette condizioni e con il triste “SonnyBoy” Traini scavigliato, la squadra dovrà dare il mille per cento per uscire con due punti: la vittoria è obbligatoria, per tante diverse ragioni.
Bisogna invertire la tendenza negativa delineata dalle sconfitte contro Ravenna in Romagna e Piacenza in casa; bisogna mettere fieno in cascina per allontanarsi definitivamente dalla lotta per i playout; bisogna aumentare l’autostima, riportandola ai livelli del PalaDozza per o della vittoria nettissima contro Treviso.
Recanati è la migliore e la peggiore delle avversarie, in questo momento. Perché è obiettivamente la meno attrezzata del girone, tutta arroccata attorno al totem (nonché mio centro favorito) Reynolds; perché quindi Udine dalla trasferta marchigiana ha tutto da perdere, dato che una sconfitta aprirebbe scenari preoccupanti alla vigilia del doppio impegno casalingo contro Forlì e Roseto, gare-crocevia per la stagione bianconera.
In campo ci deve andare sì con la preparazione tattica ad affrontare l’avversaria, e nella fattispecie i leopardiani dell’esperto pesarese, e richiamato sulla panca recanatese, Giancarlo Sacco (all’andata c’era il bravo coach Marco Calvani, solo due stagioni fa finalista-scudetto con Roma, il quale non è riuscito a trovare il feeling con i suoi racimolando una sola vittoria); ma soprattutto con la dovuta intensità, aggressività fisica, concentrazione. Recanati segna abbastanza, ma subisce tantissimo; i tre marcatori con medie significative sono, oltre a Reynolds, l’altro americano Bader e Federico Loschi, ventisettenne scuola Treviso. Udine dovrà sfruttare bene il tiro perimetrale, dato che sotto Cuccarolo e Zacchetti di certo soffriranno la fisicità di uno dei migliori pivot in circolazione (se aumenta il bagaglio di movimenti in portafoglio, questo fra un paio d’anni gioca in Eurolega). In tal senso, Castelli e Truccolo avrebbero fatto molto comodo.
Ma gli assenti, a casa mia, non cantano né portano la croce, per cui si deve fare con gli arruolabili. Sono certo che Lardo avrà trasmesso ai suoi l’importanza della gara, per cui mi aspetto una partita di cuore, carattere e impegno; di difesa accanita e cinismo d’attacco: per il bel gioco possiamo aspettare tempi migliori.
Capitolo Allan Ray: ho letto alcuni commenti che parlavano di scarsa resa del figlio del Bronx, la difesa del GM Micalich e soprattutto di Supergino. Io non mi sposto da quanto ho detto: Allan è un campione, ha la stoffa del predestinato e forse il rammarico di una carriera non all’altezza del suo talento. Ma di questo, come del fatto che certi palcoscenici e determinate avversarie non lo stimolano a sufficienza, non può fare carico ai suoi tifosi d’oggi, né ai compagni che di lui, delle sue invenzioni, del suo ventello abbondante a gara hanno bisogno. Trovi le motivazioni per diventare il giocatore più decisivo del girone, poi a bocce ferme decida se e dove vuole andare. A me resta l’impressione di aver visto sì e no il 25% delle sue potenzialità: Ancona non sarà il TD Garden, ma i tifosi udinesi che anche domenica lo seguiranno nelle Marche meritano lo stesso impegno dei quasi diciottomila che l’arena di Boston può contenere. So che mi capirà, so che mi accontenterà.
Palla a due alle diciotto: consueta diretta, dalle frequenze di Udinese TV, con il competente commento di Massimo Fontanini (che non si offenderà se dico che a me, vecchio baskettaro udinese, piaceva anche quello di Franco Terenzani). A voi, ragazzi bianchineri: vincere. Vincere. Vincere.