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GSA: A Bergamo sembra semplice, ma...

di Franco Canciani

Ma non lo sarà, e la truppa di coach Lino lo sa bene: secondo lui, ed anche secondo me, questa gara è la più difficile del trittico che attende la sua squadra.
Mai fidarsi delle squadre di Ciocca, tantomeno di questa Bergamo che ha solo 4 punti in classifica (viene dalla sconfitta nello scontro diretto contro l’Orceana), mostrando spesso di potersela giocare punto a punto.
La formazione orobica gravita attorno alla coppia straniera. Il play è il dominicano Gelvis Solano: gran tiratore, un po’ accentratore, viene da una stagione argentina e l’ultima, a trenta punti di media, con lo Hunan in Cina. Tira con venti di media, probabilmente si ripeterà e lo sappiamo; l’importante è tagliare i viveri al resto della squadra.
Altro foresto è il centro di colore, ma danese, Jonas Zohore Bergstedt. Il ventiseienne di Copenaghen, duecentodieci centimetri, è un vero giramondo: Lituania, Cipro, Belgio e l’ultima stagione in Svizzera, al SAM Massagno di Robbi Gubitosa.
Attorno a loro un mix di giocatori di talento non straordinario, ma di grande esperienza: l’arcinoto Michele Ferri, già a Forlì; il play Giulio Mascherpa che ricordiamo a Lecco nella trionfale stagione cadetta dell’A.P.U.; Nicolò Cazzolato, da anni in giallonero; l’ala Max Sanna, proveniente da Tortona; l’ala forte Giovanni Fattori, uno dei transfughi dalla dimessa Roseto di questi tempi (sette pezzi nell’ormai famigerata serata del PalaMaggetti); il centro Bozzetto, anche lui avversario di Udine due stagioni fa con la maglia di Crema.
Il coach Cesare Ciocca lo conosciamo: due anni a Pordenone prima di un triennio a Bergamo, fine stratega e “lavoratore psicologico ai fianchi” dell’avversaria. Di certo, assieme alla sua squadra, ha fatto un po’ di fatica ad adattare il proprio profilo ad una categoria raggiunta in extremis, grazie alla radiazione di Caserta con conseguente ripescaggio di Cremona in serie A. Lo slot libero nel girone Est, appannaggio di Bergamo, li ha costretti ad allestire la squadra in fretta.
Bergamo subisce moltissimo in difesa, 80 punti di media; ne segna poco più di 70, con un deficit netto che potrebbe ingolosire a concentrarsi il giusto, pensando già alla doppietta casalinga Montegranaro-Trieste a cavallo di Natale. Invece la gara va posta in discesa da subito, con una difesa à la Lardo ed un attacco che deve responsabilizzare sia il backcourt che le nostre torri, alternando il gioco basso-alto per non dare punti di riferimento agli avversari. Le medie di tiro sono simili, ma gli orobici tirano decisamente di meno dell’équipe di Lino. La differenza però si evince dalla valutazione generale, che per Udine è 85 quando Bergamo si ferma a 70.
Andrea La Torre, che esordirà stasera, dovrà subito far sentire la sua presenza nelle rotazioni difensive, specie se, come sembra, la solita schiena limiterà (o inibirà) l’ingresso in campo di Miki Ferrari.
Palla a due, stasera, ore 21.00; direttori di gara Radaelli, Meneghini, Martellossio. Diretta sulle frequenze di UdineseTV con l’immancabile commento del Fonta.
Vincere: per affrontare la fine del girone a cuore più leggero.


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