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Gotti: "Mi sono messo a disposizione per aiutare la squadra per il bene comune, superiore a tutto. Il mio futuro? Bisogna vedere le opportunità. E sui Pozzo.."

di Jessy Specogna

Luca Gotti, tecnico dell'Udinese, ha concesso una lunga ed interessante intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport oggi in edicola. Ecco alcune delle sue parole:

Sul perchè i calciatori lo adorano: "Premesso che è una cosa che non do per scontata, ammettiamo che ci sia un fondo di verità: mi sono messo a disposizione per aiutare la squadra per il bene comune, superiore a tutto".

Sul metodo Gotti: "Siamo figli dell’eclettismo. In architettura è la corrente che definisce lo stile nato dalla mescolanza dei migliori stili. Lo applichiamo al calcio cercando di mettere insieme le cose migliori viste fare ad altri. Io in base alla caratteristiche dei giocatori a disposizione cerco il miglior guanto possibile".

Sul problema gol in casa Udinese: "Manca la finalizzazione. Siamo migliorati nella produzione offensiva, dobbiamo avere la forza di continuare".

Su De Paul: "Sì, è da big. Esprime se stesso in modo più compiuto e ha valori fisici di alto livello".

Sui Pozzo: "Mi confronto tanto con Gianpaolo e Gino che sta a Londra. Amano l’Udinese, mi creda. Il papà controlla ogni giorno i report fisici dei calciatori e segue l’allenamento. Si approccia alla partita ancora con emozione".

Sul suo futuro: "Non lo so. Bisogna vedere le opportunità. Prima di Udine, ho avuto cinque chances, una all’estero, bella. Ci sono 15 partite. La certezza? Amo troppo andare dentro il campo. E con l’Università ho già dato".


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