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Follia Danilo: danno d'immagine e tifosi contro

di Federico Mariani

Capitano mio capitano, ma che succede? Verrebbe da porre questa domanda di cinematografica memoria a Danilo. Quello di cui si è reso responsabile ieri, insieme ad altri compagni, è assolutamente ingiustificabile. Le tre durissime entrate in allenamento ai danni di altri componenti della rosa sono apparse decisamente fuori luogo ed insensate. È vero, in un test si può dare tutto sé stessi, ma senza lasciarsi prendere dalla foga e senza rischiare di rovinare il lavoro altrui. Questo è un aspetto particolarmente grave: Danilo non solo ha rischiato seriamente di minare la stagione di altri bianconeri, ma anche di creare ulteriori difficoltà al proprio tecnico. Un gesto irresponsabile per le conseguenze che avrebbe potuto avere. Va condannata anche la reazione, aggressiva ed eccessiva, sorta in risposta alle proteste di chi ha subìto i suoi tre minuti di follia. Allo stesso tempo, il gruppo non è stato capace di mantenere i nervi saldi e si è arrivati ad una sospensione dell’allenamento triste e desolante per le sue motivazioni. Insomma, un pomeriggio da dimenticare.

Ma ciò che fa più male è l’assenza immediata di un gesto infinitamente grande per la sua umanità e semplicità: chiedere scusa. Danilo non si è scusato immediatamente, ma ha tirato per la sua strada, anche a costo di scontrarsi con tutti. Esattamente il contrario del comportamento ideale di un vero leader. Un capitano non può pensare di non sbagliare mai. Al contrario, deve percepire quando sta commettendo un errore e scusarsi quando esagera. Ad un leader non si richiede la perfezione, ma il carisma ed il buon esempio per i suoi compagni. E, ieri, Danilo non ha fornito un modello adatto ai giovani apprendisti. E se un capitano è il primo a scatenare certe dinamiche, sorge anche il dubbio che il gruppo non sia affatto sereno e compatto. Un’ulteriore problematica da affrontare per l’Udinese.

Il gesto del difensore centrale brasiliano crea nuove crepe nel rapporto, peraltro già incrinato, con la tifoseria. Infatti, non erano mancati i precedenti di uno scontro tra Danilo ed i supporters bianconeri. I primi screzi risalgono al 13 marzo 2016, giorno della sconfitta interna contro la Roma, che costa la panchina a Colantuono. La curva contesta la squadra e lui battibecca con i friulani. È l’inizio della rottura tra il giocatore e la tifoseria. Altro motivo di scontro e polemiche si viene a creare quando la società decide di assegnare la fascia da capitano proprio al verdeoro, che non fa nulla per mostrarsi particolarmente entusiasta di questa scelta. Il caso pareva essersi arenato lentamente. Fino a ieri. I tifosi si sono scatenati sui social, rivendicando nuovamente il loro disconoscimento verso l’attuale rappresentante della propria squadra. La sensazione è che questo strappo sarà difficilmente ricucibile. Al contrario, la ferita aperta potrebbe estendersi ulteriormente. A farne le spese sarà soprattutto l’Udinese, a livello di immagine e dal punto di vista psicologico. Delneri non aveva bisogno di questo caso. Ora dovrà lavorare per riportare il sereno all’interno dell’ambiente. Missione tutt’altro che semplice.
 


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