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ESCLUSIVA TU 120 Di Noi Handanovic: "Il terzo posto il ricordo più bello. Un giorno spero di tornare a Udine"

di Stefano Pontoni

Samir Handanovic inizia la sua avventura a Udine come riserva di De Sanctis, poi dopo alcune stagioni in prestito rientra alla base diventando uno dei punti di forza dell’Udinese. Le stagioni migliori sono quelle sotto la gestione Guidolin dove stabilisce il record di rigori parati in una stagione (6) e di partite senza subire reti (7) nella stagione 2010/2011. Portiere dotato di mezzi fisici impressionanti, il più forte di tutti i tempi in bianconero. "Cosa vuol dire esser il miglior portiere della storia dell'Udinese? Sono orgoglioso e molto contento di questo. Udine ha un grande posto nel mio cuore. Nella storia di una società che ha 120 anni, essere considerato il più forte proprio dalla gente che ama questo club, è una cosa fa una grande differenza”. 

Cosa ha rappresentato questa sua parte di carriera a Udine?

“Ha rappresentato una costante crescita da calciatore e da uomo. A Udine sono migliorato nel mio lavoro e imparato sempre più come ci si deve comportare fuori e dentro dal campo”. 

Qual è il suo ricordo più bello e quel è il suo rimpianto maggiore nei suoi trascorsi in bianconero?

“Il ricordo più bello è il terzo posto che abbiamo guadagnato nel 2011-2012, siamo tornati a Udine e i tifosi erano felicissimi e ci hanno aspettati in aeroporto e io non pensavo che potesse succeder una cosa del genere. Il rimpianto maggiore, invece, è stato il preliminare contro l’Arsenal, purtroppo non l’abbiamo giocato con la migliore formazione possibile. Oltre a mancare Basta e Domizzi, quell’anno non ci siamo rinforzati come avremmo dovuto dopo la cessione di Sanchez. Sono convinto che avremmo potuto puntare a qualche cosa di importante. Eravamo un grande gruppo e una squadra vera, avremmo potuto toglierci delle belle soddisfazioni”. 

Qual è la parata più bella della sua carriera a Udine?
"Ne scelgo due. Arsenal-Udinese quando abbiamo perso 1-0, feci una bella parata su un tiro ravvicinato di Walcott, in contrattempo, al 90’. L’altra contro il Siena a Undine: abbiamo vinto la partita, ma ricordo quella parata perché era una situazione sulla quale mi ero allenato tanto e, in quella situazione, era molto difficile intervenire”. 

Qual è il suo rapporto con Udine e con i suoi tifosi?
“Il mio carattere è molto simile agli abitanti di Udine e di quella zona del Friuli. Per questo ci siamo sempre trovati bene insieme. Mi fa sempre piacere tornare a Udine, sia quando gioco, sia quando torno qualche volta in Slovenia e mi fermo a salutare gli amici che ho li. Un giorno spero di tornarci”. 


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