De Canio si gioca il futuro: non c'è spazio per i sentimentalismi
Udinese-Carpi sarà la partita che chiuderà questa strana stagione. Novanta minuti per salutare il grande Di Natale, assieme alle bandiere Domizzi e Pasquale. Una serata di gala per rendere onore a questi tre grandi giocatori e alla loro storia. Guai però a parlare di festa con mister De Canio. Per il tecnico la sfida con gli emiliani è da vincere a tutti i costi. Nessuno spazio a sentimentalismi, contro il Carpi sarà partita vera e solo alla fine, con i tre punti in tasca, si potrà festeggiare. "Per fare una degna festa serve fare una bella partita e un bel risultato".
Di fronte c'è un Carpi all'ultima spiaggia, alla ricerca dei tre punti per continuare a credere ancora per un po' che la salvezza è possibile, in attesa di quanto decreterà la sfida tra Palermo ed Hellas. Castori e i suoi non staranno di certo a guardare e De Canio non ha alcuna intezione di chiudere in casa con una sconfitta.
Il tecnico lucano ha detto chiaramente che quella di questa sera non è una partita da sottovalutare. C'è un campionato da onorare e la voglia di dimostare che è lui l'uomo giusto per il futuro dell'Udinese. Ecco, è questo il tasto dolente del tecnico lucano, il futuro. Essere solo un allenatore di passaggio, che ha svolto il suo compitino ma senza entusiasmare nessuno, è un boccone troppo amare da digerire per il Deca. Questa sera vuole una vittoria più per sè che per l'Udinese. Una vittoria che cancelli la vergona del 5 a 1 subito dal Torino e che convinca i tifosi e la società che il suo è stato un ottimo lavoro e che si può programmare un futuro assieme.
Per questo motivo non sarà la partita degli esperimenti e dei giovani. In campo andrà la formazione titolare di queste ultime giornate e, forse, solo a gara in corso e se il risultato lo permetterà ci sarà spazio per altro. Se in molti pensavamo che questa sarebbe stata la partita quei giovani meritevoli che fino a qui avevano trovato poco spazio, come Meret e Balic, così invece non sarà. A gara in corso poi sono tre soli sono i cambi a dispozione e quindi qualcuno sarà costretto a restare fuori.
La tensione è tanta, lo si è capito dal volto di De Canio in una conferenza stampa dove il nome di Totò non è stato mai praticamente fatto. Chiudere da protagonista, è questa l'ambizione del tecnico che vuole dimostrare a tutti che il suo lavoro in bianconero è stato ottimo.