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Davis cardine per far girare la squadra, Buksa e Bayo mestieranti: ma chi segna?

di Alessandro Vescini

Il più grande limite dell'Udinese di questa stagione è il gol. Sembra un paradosso visto che parliamo di calcio ma arrivati alla terza sosta nazionali della stagione quella che inizialmente poteva essere un'impressione è diventata un'idea. Se Zaniolo ci ha messo tre partite per non far più rimpiangere Thauvin, per dimenticare Lucca serve altro. O forse meglio dire per dimenticare i gol di Lucca. 

Nulla da togliere a Davis, anzi l'inglese è un giocatore cardine per far girare la squadra (c'è un'Udinese con e senza di lui) ma non è un finalizzatore. Non ha quel feeling speciale tipico dei numeri 9, capaci di sentire la porta sempre (anche se non hanno toccato palla fino a quel momento). Buksa e Bayo sono degli ottimi mestieranti, bravi a lavorare spalle alla porta per conquistare falli e yards per far salire la squadra. Ma l'area la occupano poco, spesso senza rendersi davvero pericolosi. 

Ed ecco che si deve sempre passare dai piedi di Zaniolo o Atta per creare una palla gol. Una diretta conseguenza ma che dovrebbe essere accompagnata anche da altri realizzatori. E, non allargando per un attimo il raggio d'interesse dell'analisi, nemmeno i centrocampisti (i cosiddetti incursori) hanno gol nelle gambe. Ekkelenkamp, Piotrowski, Lovric, Zarraga e Miller per ora non hanno dato certezze da quel punto di vista. E allora tocca a Karlstrom calciare di più. 

Ma allora chi segna? Un quesito che, al momento, non ha ancora trovato una risposta convincente. La palla - metaforicamente - ora passa a Runjaic, che avrà il compito nei prossimi mesi di trovare continuità di gol. Non di occasioni create, perché quelle ci sono. Roma, Atalanta, Juventus, Lecce, Cremonese e Cagliari sono state sei gare in cui i friulani hanno avuto una media di 3 palle gol a partita. Ma solo contro i salentini sono arrivate 3 reti. Problemi di precisione negli ultimi metri, di finalizzazione, di bomber. Chi segna?


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