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Da un 3-5-2 conservativo al cambio di modulo all'intervallo: Runjaic salva l'Udinese con i cambi

di Alessandro Di Lenarda

L’Udinese riacciuffa l’Empoli grazie alla rete di Davis a un quarto d’ora dalla fine e porta a casa un punto. Quella del Castellani non è stata di certo una gara ricca di emozioni ma i bianconeri hanno avuto il merito di rientrare in campo con un piglio diverso dopo un primo tempo non del tutto positivo. Il 3-5-2 scelto da Runjaic per iniziare la gara non ha convinto del tutto. L’assenza di Payero, out per un paio di settimane, ha messo l’allenatore davanti a una scelta: giocarsi la carta Zarraga oppure optare per un modulo più offensivo? A prevalere è stata la prima opzione, per un’Udinese più conservativa rispetto all’ipotesi del tandem Davis-Lucca o al tridente completato da Florian Thauvin. 

Se con la scelta dell’undici iniziale il tecnico tedesco non ha raccolto i risultati sperati, il suo merito sta nei cambi operati nell’intervallo e durante la seconda frazione. Lo svantaggio ha infatti costretto i bianconeri a inseguire e la prima modifica ha riguardato direttamente il modulo: fuori Giannetti e dentro Lucca, passando così è una difesa a quattro (con Zemura al posto di Kamara) in grado di dare copertura a un attacco più pesante. Dal minuto 63 riecco invece Ekkelenkamp, assente nelle ultime quattro gare per alcuni acciacchi fisici. Rispetto a Zarraga, l’olandese ha offerto maggiore pericolosità in fase offensiva e, anche dopo la rete del pareggio, ha provato in più occasioni a dare la scossa nel tentativo di ribaltare il risultato. Con il cambio di modulo e la scelta di inserire interpreti con caratteristiche diverse in corso d’opera, Runjaic ha dimostrato come la rosa dei friulani possa e sappia adattarsi alle diverse situazioni.


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