Boxing Day, che debutto nella A del Terzo Millennio! Record mancati, derby in famiglia e veleni
La Serie A del nuovo Millennio scrive un nuovo capitolo della propria storia. Dopo aver infranto l’abitudine della sosta natalizia, disputando gare anche negli ultimi giorni dell’anno, anche il Boxing Day ha fatto capolino. Una novità per la massima categoria delle ultime stagioni, ma non un elemento inedito dato che era capitato di assistere ad incontri calcistici il 26 dicembre. Il vero e proprio debutto si è tenuto nel 1948, per poi essere replicato nel ’49, nel 54’, nel ’65 e nel ’71. Stavolta, però, c’è l’idea di avvicinarsi al modello inglese, in auge stabilmente dal 1860. La risposta dei tifosi è stata importante osservando l’affluenza agli stadi, nonostante la festività.
Cosa rimarrà del primo Boxing Day made in Italy del Nuovo Millennio? Innanzitutto, c’è lo stupore di una marcia interrotta e di un record mancato. La Juventus conosce una battuta d’arresto a Bergamo. Il 2-2 contro l’Atalanta non le toglie il sonno, ma le impedisce di eguagliare il percorso monstre nel girone d’andata del Barcellona nella Liga 2012/13, quello dei 55 punti su 57, primato a livello europeo. I bianconeri potranno solo spingersi a quota 53, il migliore tra i punteggi realizzati nelle prime 19 gare in Serie A.
E poi ci sono le vicende famigliari a tenere banco. All’Olimpico va in scena l’ennesimo derby in casa Di Francesco. Federico le tenta tutte pur di fare un dispetto a papà Eusebio, ma rimbalza contro la miglior versione della Roma. Al Dall’Ara, due fratelli tornano ad affrontarsi. Filippo e Simone Inzaghi emulano i Varglien, altra famiglia di calciatori-allenatori, protagonista tra gli Anni Quaranta e Cinquanta. Dopo i duelli da bomber, i due emiliani si sfidano dalla panchina: Pippo guida il Bologna verso una salvezza complicata e non può nulla contro lo strapotere della Lazio di Simone, che però non riesce a sorridere, nemmeno di fronte ai gol dei suoi uomini. Normale se dall’altra parte c’è un fratello in difficoltà. Un piacevole esempio di umanità di fronte a quanto accaduto a San Siro.
Il primo Boxing Day made in Italy del Terzo Millennio regala anche continue frecciate tra Juventus e Napoli ed il caso di Kalidou Koulibaly. Il difensore senegalese viene espulso per un applauso di troppo nei confronti dell’arbitro Massimo Mazzoleni, ma i partenopei lamentano la mancata sospensione del match per cori ed ululati razzisti volti a destabilizzare lo stopper. Come se non bastasse, fuori dallo stadio, gli scontri tra tifosi azzurri ed interisti portano al ferimento di quattro supporters e alla morte di uno dei leader della curva dell’Inter. La società milanese giocherà le prossime due sfide casalinghe a porte chiuse ed una terza senza il sostegno della Nord. Ecco, questa coda triste e velenosa è il peggior regalo che il Boxing Day poteva regalare agli appassionati.