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Beppe mi spiace, ma così non si può andare avanti

di Stefano Pontoni

Caro Beppe, ieri ero tra quelli che speravano in una tua riscossa. Contro la Lazio, una nostra storica rivale di quando ci giocavamo la Champions alcuni anni fa, con la spinta del pubblico bianconero, pensavo che la prestazione alla fine arrivasse. Sì, ci credevo, nonostante tutte le difficoltà di questo inizio anno.

Il tuo calcio, anche da giocatore, era sempre stato caratterizzato dal carattere, dall'agonismo e dalla personalità. Eri un "cagnaccio" in campo e non lasciavi mai un centimetro all'avversario. Speravo ieri sera di vedere un'Udinese che ti somigliasse. Ho creduto che i tuoi giocatori, in cerca di riscatto dopo Sassuolo, scendessero in campo con il coltello tra i denti. E invece niente di tutto ciò. Tralasciando le tue scelte tattiche e tecniche quello che è mancato, ancora una volta, è stato il carattere. La tua Udinese è una squadra molle, senza idee e che si arrende subito. Nessuna reazione, nessuna voglia almeno di provarci. 

Dal tuo arrivo ad oggi una reale crescita di questa squadra, che tu è giusto dirlo hai raccolto dalle macerie, non si vede. Abbiamo cercato di capire l'eliminazione della Coppa Italia per mano di una squadra di B, così pure il poker che ci ha rifilato la Roma e anche la sconfitta dell'ultimo minuto subita dal Chievo. Cercare di capire anche queste ultime prestazioni però è troppo. Non si può più tollerare un atteggiamento del genere, non si possono tollerare queste continue umiliazioni. 

Certo, non è solo colpa tua lo so. I problemi di questa Udinese partono dall'alto è vero, ma adesso, con il mercato chiuso e con una società che non si capsice cosa voglia fare, l'unica soluzione per dare una scossa a questa squadra è cambiare l'allenatore.

Purtroppo così, e lo sai anche tu, non si può andare avanti.

 


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