Bentornato a casa Nacho, un ritorno che tutti desideravano
Tra i colpi grossi rappresentati dal ritorno a Udine dopo 6 anni del Tucu Pereyra e dall'arrivo last minute di Gerard Deulofeu, non va sicuramente tralasciato il ritorno a casa di Nacho Pussetto dopo 6 mesi passati più in panchina che in campo a Londra. Il ritorno a Udine di Nacho era nell'aria da ormai inizio mercato, ma prima per questioni tecnico-tattiche, poi per un tentativo del Crotone la chiusura è stata ritardata, ma a quanto pare anche l'arrivo di Pereyra, la presenza di Forestieri e un attacco che non ingrana, anche Luca Gotti si è convinto che richiamare l'argentino potesse rappresentare un'intuizione giusta per modificare anche lo scacchiere tattico, passando perchè no a quel famoso tridente che adesso è assolutamente fattibile con tutta questa qualità dal centrocampo in su.
L'addio a gennaio, che per fortuna è stato solo un arrivederci, era stato davvero incomprensibile e mal digerito dalla piazza, che vedeva in Pussetto un leader e un giocatore di grande talento unito ad un forte attaccamento alla maglia a cui i tifosi si erano legati molto, soprattutto dopo quella famosa esultanza sotto la Curva Nord in occasione dello spareggio salvezza contro il Bologna del marzo 2019; il suo ritorno in Friuli rappresenta quindi in un certo senso un regalo per i tifosi che per 6 mesi hanno sempre continuato a criticare la scelta di privarsi di un ragazzo dal sicuro avvenire che al suo primo anno in Serie A, senza infortuni, aveva subito ben impressionato.
Ma oltre all'aspetto emotivo e romantico di questo ritorno, bisogna anche analizzare l'aspetto tattico, perchè Nacho rappresenta un innesto di notevole qualità e sprint in attacco, capace di giocare sia da esterno destro che sinistro ma anche come seconda punta e, perchè no, rappresenta inoltre una soluzione come esterno a tutta fascia in un eventuale centrocampo a 5 nelle occasioni in cui sarà necessario recuperare la partita. La sensazione in casa bianconera è che mister Luca Gotti abbia finalmente iniziato a studiare un cambio di modulo, ad esempio quel 433 che riceverebbe molti consensi dalla piazza e che esalterebbe le caratteristiche di tutti i giocatori di qualità a disposizione, da Deulofeu a Pereyra, passando per De Paul e arrivando ovviamente anche a Nacho, che potrebbe fare il titolare come ala destra o in alternativa rappresentare la prima soluzione dalla panchina per spaccare la partita, visto che con 5 sostituzioni disponibili anche chi entrerà dalla panchina avrà un ruolo e un'importanza di primo livello.
Insomma, forse la frase di Marino "Pussetto è come un figlio per questa società" potrà suonare anche un pochino esagerata, ma di sicuro la scelta di riportarlo a disposizione di Gotti è stata molto azzeccata, perchè ha fatto breccia nei cuori di tutti i tifosi e probabilmente era scritto nel destino che poco dopo quell'arrivederci di gennaio, le strade di Nacho e l'Udinese si sarebbero presto ( e per fortuna) riunite. Bentornato Ignacio!