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Apu Udine, Semaj Christon: un debutto da leader vero, ora il Carnera ha un nuovo padrone

di Stefano Pontoni

Semaj Christon non ha avuto bisogno di un periodo di adattamento. Non ha avuto bisogno di ambientarsi, di prendersi le misure del palazzetto o dei nuovi compagni. La sua prima al PalaCarnera è stata una dichiarazione d’intenti: questa Apu può essere la sua squadra. E lui ne vuole essere il faro.

Arrivato durante la sosta per le nazionali, l’ex Oklahoma City Thunder era stato accolto con curiosità mista a speranza. L’assenza forzata di Anthony Hickey – sospeso per doping e presente ieri sugli spalti a sostenere i compagni – lo ha reso subito indispensabile. Perso Tony (con cui avrebbe coesistere nel ruolo di combo guard) Udine aveva un bisogno enorme di un riferimento in cabina di regia, di un uomo capace di prendersi responsabilità, ritmo e possessi decisivi. Christon lo ha fatto al primo colpo, con la naturalezza dei giocatori veri.

Il suo esordio in Serie A versione Apu Udine? 27 punti, dominio nel secondo tempo e MVP senza discussioni. Il Carnera ha capito subito che era arrivato un fuoriclasse: personalità, controllo dei tempi, capacità di battere l’uomo dal palleggio con una facilità disarmante e – soprattutto – la lucidità di scegliere sempre la soluzione migliore. Che fosse un tiro, una penetrazione o uno scarico, Christon ha guidato la squadra come se fosse qui da mesi.

In conferenza stampa si era presentato con tre parole: “Win, win and win”. Alla prima partita in casa, ha dato il primo esempio concreto della sua missione.

Christon è un playmaker moderno, capace di creare vantaggio in isolamento, attaccare in pick&roll e cambiare ritmo in un istante. Il suo primo passo è un’arma devastante, il suo bagaglio tecnico comprende soluzioni in avvicinamento, arresti e tiro, floater e un controllo del corpo che in pochi giocatori del campionato possono vantare.

A Udine porta ciò che mancava: un finalizzatore naturale, un giocatore che può segnare quando tutto si complica, che sa costruire punti dal nulla e che non trema nei finali punto a punto. Ma porta anche personalità e leadership, qualità decisive in una neopromossa che affronta dopo 16 anni la Serie A e in un contesto che ha bisogno di punti immediati per la corsa salvezza.

In Serie A lo conoscono bene: Tortona, Pistoia, Cremona e molte altre piazze europee sanno quanto possa incidere. E infatti, se il buongiorno si vede dal mattino, l’Apu si è portata a casa una delle pick-up più rilevanti della stagione.

Con la vittoria su Napoli l’Apu Udine sale a quota 6 punti, ritrovando entusiasmo e consapevolezza. Christon ha dato la scossa emotiva e tecnica che serviva, Bendžius ha confermato il suo valore, Spencer e Mekowulu hanno dominato sotto canestro. Una vittoria di squadra, ma una vittoria firmata soprattutto dal nuovo numero 0 bianconero. Ora i friulani sono attesi da due prove importanti prima di Natale: la sfida con Trapani – incerta vista la situazione societaria del club di Antonini – e poi il derby del Triveneto contro Treviso, un match che varrà tantissimo nella lotta salvezza.

Se la prima risposta della nuova Apu Christon-centrica è quella vista ieri, ci sarà da divertirsi. Udine ha trovato un nuovo leader. E lui, con quella serenità sicura che lo contraddistingue, ha già iniziato a prendersi la scena.


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