Apu Udine, Boniciolli: "Il roster che abbiamo costruito è migliore di quello delle scorse stagioni"
A prendere parte alla presentazione della campagna abbonamenti è stato anche il coach della Apu Udine Matteo Boniciolli: "Privatamente prima e pubblicamente poi il presidente ha speso sempre belle parole per me. Nell’arco della mia carriera non avevo mai ricevuto questi attestati di stima e di fiducia da parte delle società per le quali ho lavorato. Questo costituisce per me un’ulteriore spinta. Dopo due stagioni importantissime giocate ai massimi livelli ripartiamo con rinnovate ambizioni. Ringrazio la dirigenza per aver deciso di continuare assieme, cambiando il coach qualcuno pensava magari di dare una svolta in meglio. Assieme alla società abbiamo decisione di concentrarci ancora di più nella selezione dei giocatori. Mi trovo d’accodo con il presidente, da un punto di vista tecnico il roster che abbiamo costruito quest’anno è migliore di quelli dei due anni precedenti. Se saremo capaci di creare un’unione, un gruppo credo che sarà difficile batterci".
Tramutare la rabbia per la finale persa contro Verona in motivazione: "L’unica finale che abbiamo giocato al completo l’abbiamo vinta di 20. Capita che i giocatori si siano fatti male, purtroppo non siamo stati molto fortunati. Non abbiamo fatto è qualche vista ad un santuario per arrivare sani. I miglioramenti tecnici nel roster sono evidenti e sono frutto del grande lavoro fatto dalla società. Il presidente ha investito risorse importanti per allestire la migliore squadra possibile. Detto ciò nessuno mi toglie dalla testa che l’anno scorso se non avessimo perso giocatori importanti al primo turno di playoff ora saremmo qui insieme a discutere di tutt’altra situazione. Ancora adesso mi sveglio di notte ripensando a come abbiamo perso la finale contro Verona. Senza Lacey, Mussini e Italiano è stato davvero complicato. Tanto per farvi capire la situazione, Trevor, che è stato uno dei protagonisti assoluti del nostro campionato, rientrato negli Stati Uniti è stato dieci giorni a letto che non camminava. Eravamo stanchi ma con un condizione fisica normale saremmo andati noi in A1, ne sono certo. La razionalità purtroppo non può spiegare tutto. No vince sempre la squadra più forte ma quella più pronta".
Sulle corde da toccare in vista della prossima stagione: "Arrivati ad atto un certo punto della carriera per chi della competizione il suo mestiere giocare per vincere sia un collante fortissimo. Pensiamo di aver toccato le giuste corde. Chi ha firmato per noi ha fatto una scelta precisa, quella di giocare una pallacanestro di qualità per arrivare fino in fondo. Continuiamo tutti assieme in maniera testarda ad inseguire questo l’obiettivo della promozione".Guardare oltre la scorsa stagione.
A2 davvero competitiva, saranno tanti gli avversari da battere: “Ce ne sono più dell’anno scorso. La riformulazione dei giorni ha alzato ancora la competitività. Fortitudo farà una buona squadra, Forlì pure. Il numero di pretendenti al passaggio di categoria è aumentato senza alcun dubbio”.