Anche l’Apu vuole violare il pala Dozza. La UEB cerca un’altra impresa con Cento
Turno molto, il diciannovesimo, per le due formazioni impegnate nel girone rosso del campionato nazionale di basket di serie A2: l'A.P.U. Udine sarà di scena, sette giorni dopo, al PalaDozza di Bologna contro la Fortitudo; Gesteco Cividale, reduce da quattro successi di fila, ospiterà invece una delle capolista, la Tramec Cento.
La squadra bianconera di coach Finetti viene da una vittoria casalinga, non priva di sofferenza, ottenuta all'ultimo secondo del tempo supplementare contro Rimini: la squalifica di Briscoe dopo il dissing dell'americano con la curva di Cento; la discussione non pacata fra allenatore ed uno dei suoi giocatori in panchina contro i biancorossi romagnoli; l'inibizione per 15 giorni del presidente udinese, non nuovo a queste esternazioni contro gli arbitri, testimoniano di poca serenità in casa bianconera; la conferenza stampa del numero 1 della società, martedì scorso, non ha aggiunto molto a quanto si può desumere dai numeri e dalle prestazioni della squadra. Lo dicevano settimana scorsa: i giocatori, quelli rimasti e quelli ceduti, non sono certamente 'scarsi'; le aggiunte in extremis sono altrettanto performanti; una squadra, però, è formata da tecnica, tattica e chimica ed è proprio quest'ultima che ancora tarda ad arrivare in casa Finetti. Il campionato è lunghissimo e lo ripetiamo ad ogni piè sospinto, ma le giornate sono sempre meno e i problemi rimangono gli stessi. L'impressione netta è che Alessandro Gentile, se sta bene di fisico e soprattutto di testa, può risolvere le gare da solo. È l'A.P.U. che non può permettersi di affidarsi sempre ad uno dei propri giocatori più rappresentativi per determinare il risultato delle partite: fino a quando il gioco di squadra non emergerà, però, avere un player che realizza tutti i punti della squadra nell'overtime è meglio che non averlo.
Positivo invece il fattore-Carnera: il pubblico continua a riempire il palazzo e a sostenere la squadra con calore e passione. Non è banale come la logica qui sopra indicata.
Al Madison, però, Udine non può fallire contro una squadra, quella di Dalmonte, a sua volta in grande difficoltà. Una vittoria udinese potrebbe dare la quasi certezza di rimanere nelle posizioni di vertice in ottica playoff, mettendo fra sé e Bologna otto punti (più due determinati dal 2-0 nello scontro diretto) a cinque giornate dalla fine della prima fase. Una sconfitta poterbbe anche essere indolore, ma aumenterebbe il distacco dalle prime e diminuirebbe la fiducia della squadra in sé stessa. La Flats Service vista contro Cividale domenica scorsa è ampiamente alla portata di Udine, ma non bisogna sottovalutare il fattore-Madison che, in una gara sentita come quella contro i bianconeri, potrebbe portare energia ai propri beniamini.
Di tutt'altro livello l'entusiasmo in casa Cividale: dopo il filotto negativo (con rimpianti e peculiari episodi) che la Gesteco ha subìto prima della sosta, i gialloblu di Pillastrini hanno battuto Mantova e Pistoia a domicilio, Ravenna e Bologna in trasferta. Epica la gara di domenica scorsa al PalaDozza di Piazzale Azzarita: in campo, Rota e soci (ancora privi di Clarke) hanno mostrato una netta superiorità tattica e a tratti anche tecnica, vincendo ben più nettamente dei tre punti di distacco finali dettati dalla gestione degli ultimi minuti di gioco; sugli spalti, trecento anime ducali hanno urlato, tifato e cantato per due ore e anche più, meritandosi il rispetto e i complimenti del pubblico locale.
Ormai nessuno si azzarda più a parlare di sorpresa: undici vittorie in diciotto turni, due soli punti di distacco dalla corazzata Udine (sappiamo che qualcuno accusa chi usa questi termini di aumentare la pressione sulla testa dei bianconeri, ma budget, nomi e curriculum parlano da soli) e quinto posto solitario in classifica testimoniano della 'tempesta sportiva perfetta' messa in pratica da Micalich e compagnia: per fare pallacanestro, e non solo in questo ambito, ci vogliono professionalità, competenza e passione. Al PalaGesteco, che anche domani sera contro Cento vedrà più di duemila spettatori sugli spalti, un crescendo di affluenza che ha convinto altre 300 persone (o quasi) a sottoscrivere i 'miniabbonamenti' validi da qui alla fine della stagione regolare. Anche la vulgata secondo cui i Pilla Boys avevano meno mezzi tecnici e più gioco di squadra viene meno quando si assiste alle ripetute, grandi prestazioni del capitano Rota, di Dell'Agnello, di Miani e dei loro compagni: è significativo come tutti i giocatori scendano in campo e, in una specifica fase della gara, incidano sia in attacco che in difesa: Leo Battistini, Aleksa Nikolic, Ale Cassese hanno impresso infatti la propria impronta alla gara del Madison, con una grande partecipazione del coaching teamancorché molto confidente durante la partita (sempre pochi i timeout chiamati). Cividale gioca in fiducia, la Tramec sarà un banco di prova durissimo perché i ferraresi giocano una bella pallacanestro ed hanno tanti giocatori determinanti: gli americani, certo, ma anche Tomassini, il neoarrivato ed ex-Udine Mussini, Zampini, Moreno... Una squadra costruita benissimo, allenata alla grande da Matteo Mecacci e impegnativa da affrontare.
Domenica sera ne sapremo di più: certo è che le due squadre della provincia di Udine in A2 (e Trieste di Legovich in A1) stanno dimostrando che in Friuli la pallacanestro ha buone e solide radici. In un momento in cui alcune squadre saltano, o quasi, ed altre smantellano i roster per abbassare i costi, specie in serie B.