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Alla ricerca della continuità perduta

di Federico Mariani

Cercasi continuità. Quanto è mancata all’Udinese negli ultimi anni! Quanto sta mancando alla compagine friulana in questo periodo! È evidente come ora come ora si stia cercando disperatamente una retta via sotto ogni aspetto. La squadra è reduce da una stagione disastrosa, una delle peggiori della storia di questo club. Purtroppo, il 2017/18 resterà impresso per la serie di sconfitte consecutive e per lo spauracchio della retrocessione, scongiurato solamente in extremis. Un campionato distante anni luce dalle grandi cavalcate del recente passato. E pensare che l’epopea di Francesco Guidolin dista solamente quattro stagioni. Un'enormità, se si pensa ai risultati degli ultimi dodici mesi.

Eppure, tutto sembra essere cambiato. Ancora non è chiaro chi costruirà la nuova formazione, se toccherà ancora a Manuel Gerolin o se le voci del possibile approdo in bianconero di Daniele Pradè troveranno conferma. Non si sa chi dovrà gestire la nuova Udinese, dato che ancora non è ben chiaro il profilo dell’allenatore. I nomi emersi sono stati tanti. Da Prandelli a Quique Sanchez Flores, passando per Cardoso: tanti nomi, altrettanti interrogativi, pochissime certezze. Non esattamente il miglior modo per ripartire. Dall’esterno, si ha l’impressione che non si sappia ancora con certezza dove andare a parare, fin dove spingersi. Un’incertezza che paralizza fortemente la costruzione dell’Udinese che verrà e spaventa non poco. Gli arrivi in Serie A di società esperte come Empoli e Parma potrebbe complicare notevolmente la lotta per la salvezza, a differenza delle ultime stagioni, quando qualche squadra cuscinetto in più del solito ha agevolato il compito delle formazioni più scafate. Il tempo inizia a scorrere velocemente. Servono tasselli chiari e precisi da piazzare verso una rotta per forza di cosa differente rispetto all’annata da poco conclusa. Ne sarà in grado la società?


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