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Qatar 2022, giocatori semisconosciuti da tenere sott'occhio anche in vista del mercato

di Redazione TuttoUdinese

I Mondiali in passato non sono stati solo una sfilata dei calciatori più importanti del globo. Oltre alle stelle, infatti, sono emersi giovani talentiche hanno trovato nella rassegna iridata il loro trampolino di lancio e la loro miglior vetrina. Alcuni di questi prima dell'exploit erano del tutto sconosciuti ai più. Dire con anticipo chi in Qatar cambierà status e diventerà d'improvviso un fattore nella competizione è veramente un compito arduo. Anche considerato quanti di quelli che sembravano promettere bene hanno poi deluso le aspettative. Quindi non sarà questo lo scopo del presente articolo. Piuttosto, l’intento è quello di segnalarvi 11 profili da tenere d'occhio che nel corso della competizione potrebbero stupirvi. I loro nomi tra un mese potrebbero essere di dominio comune.

MOISES RAMIREZ - PORTIERE (ECUADOR, INDEPENDIENTE DEL VALLE)

Gioca nell’Independiente del Valle, un club della Serie A ecuadoriana che è diventato prestigioso e vincente dopo il recente cambio di proprietà. Negli ultimi anni, infatti, ha circa raddoppiato la bacheca dei trofei. I giovani sono al centro di questo progetto e molti si sono poi trasferiti in campionati importanti. E’ il caso di Moises Caicedo, ora al Brighton, che in Qatar sarà uno degli elementi chiave dell’Ecuador. Ma parliamo ora di Moises Ramirez. 22 anni, uno dei migliori portieri in Sudamerica, è alla ricerca dell’occasione giusta per farsi vedere dal resto del mondo. Probabilmente non tarderà ad arrivare in Europa. A gennaio o nell’estate del 2023 potrebbe ricevere l’offerta giusta. E’ un estremo difensore moderno: a suo agio con la palla ai piedi, sicuro di sé ed ha ottimi riflessi. Può migliorare un po' nelle uscite alte. Purtroppo non sarà titolare con il CT Gustavo Alfaro, il quale si affiderà con più probabilità all’esperto Alexander Dominguez (classe ’87).

ALEXIS VEGA - ATTACCANTE (MESSICO, CHIVAS)

Scegliere un solo giocatore del Messico per questo approfondimento non è affatto semplice. Infatti, ci sono almeno 5 under25 davvero interessanti e pronti a lasciare il loro Paese entro l’estate 2023. Alexis Vega lo abbiamo eletto, anche per esclusione. Fernando Beltran, infatti, lo abbiamo dovuto scartare perché non è stato convocato dal CT Tata Martino. Santi Gimenez lo consigliamo ma qui non potevamo metterlo perché abbiamo scelto anche un altro del Feyenoord. Considerato che Raul Jimenez non è al meglio, Alexis Vega potrebbe prendersi la scena. Che tipo di giocatore è? Classe ’97, attaccante capace di mandare in subbuglio le difese. Che giochi a sinistra, a destra o al centro. Ogni volta che scende in campo è un problema per gli avversari. Dribbla molto bene, preciso nei tiri sia dalla distanza che da dentro l’area. Quando protegge la palla, è impossibile portargliela via. Non è il più forte del Messico, se dovesse partire dal 1’ vicino a Raul Jimenez e Hirving Lozano potrebbe però regalare spettacolo. Sembra pronto a cambiare squadra nella prossima finestra o in estate, i club messicani sono in pole per aggiudicarselo ma in caso di un ottimo Mondiale potrebbe arrivare una chiamata anche dall’Europa.

SEBASTIAN SZYMANSKI - CENTROCAMPISTA (POLONIA, FEYENOORD)

Ecco il giocatore del Feyenoord cui avevamo alluso. La scorsa estate ha lasciato la Russia per l’Eredivisie. Il suo impatto in Olanda è stato notevole, sin qui ha giocato quasi sempre e ha lasciato anche il segno con 6 gol e 3 assist, escludendo i numeri dell’Europa League. Classe ’99, si esprime al meglio da trequartista, dove si affida al suo mancino educato, ma può giocare anche largo o più basso. Anche in fase difensiva, infatti, è abile. Centrocampista box-to-box, molto intenso, concreto nelle giocate e con un buon tiro dalla distanza. Tocca molti palloni, deve migliorare nella precisione, a volte si concede qualche errore di troppo. Il CT della Polonia è solito schierare la difesa a 3 mentre è flessibile sul reparto offensivo (3-4-1-2 o 3-4-2-1). Sebastian Szymanski nel 3-4-1-2 parte quasi sicuramente dalla panchina, il posto in trequarti è infatti riservato a Piotr Zielinski. A meno che il giocatore del Napoli non venga arretrato. Al contrario, nel 3-4-2-1 ci sarebbe più spazio per il gioiello dell’Eredivisie. Per quanto riguarda il futuro, il suo cartellino è ancora della Dinamo Mosca, anche se il Feyenoord può esercitare il diritto di riscatto. Da vedere come evolverà lo scenario in base alle sue prestazioni con la Polonia.

ISMAËL KONÉ - CENTROCAMPISTA (CANADA, MONTREAL)

Per chi segue la MLS, non si tratta di un nome nuovo. Tuttavia, per la maggioranza è ancora sconosciuto. Ecco perché allora è il caso di spiegare chi sia. Nel primo turno dei playoff della MLS, è diventato il quarto giocatore più giovane a segnare un gol vittoria in questa fase del campionato. Inoltre, è stato man of the match contro Orlando City. Classe 2002, è intelligente, attento ed in campo si muove come un calciatore esperto. E’ completo, ha tutte le doti di un centrocampista moderno, può giocare in qualsiasi ruolo di una mediana a due o tre. Esplosivo e agile, abile nello stretto e ottimo tecnicamente. Ancora meglio quando può spingersi in avanti e partecipare alla fase offensiva. Addirittura, se necessario, può giocare come ala. Il CT John Herdman potrebbe schierare un 3-4-3 o un 4-4-2, in entrambi i casi Ismaël dovrà sottrarre la maglia da titolare a chi sembra averla già conquistata. Se negli esterni, non ha chance, diversa è la situazione a centrocampo. Anche se Eustaquio, Hutchinson e Piette sembrano in vantaggio e sono comunque già in tre per due maglie. In partenza quindi Koné sarà una riserva della mediana, e deve cercare di approcciare bene le partite nei minuti in cui sarà impiegato. Il suo futuro è incerto. Il 20enne canadese è stato molto vicino allo Sheffield United nell’ultimo giorno di mercato. Il club inglese di Championship probabilmente farà un nuovo tentativo in inverno. Ora però, pare che ci sia più concorrenza, con tante squadre di Bundesliga interessate.

STRAHINJA PAVLOVIĆ – DIFENSORE (SERBIA, SALISBURGO)

La Serbia è indicata da molti come la possibile sorpresa di Qatar 2022. Per l’eccezionale cammino di qualificazione, nel quale è stata più brillante del Portogallo. E soprattutto per l’organico, che è ricco di giocatori che in questi anni si sono fatti notare nei top campionati d’Europa: Dusan Vlahovic, Dušan Tadić, Filip Kostić, Sergej Milinković-Savić e Aleksandar Mitrović. Proprio questi cinque hanno trascinato la loro Nazione ai Mondiali e metteranno in pericolo Brasile, Svizzera e Camerun. Sarebbe sbagliato però pensare che la miglior difesa per la formazione del CT Dragan Stojković sia proprio questo pacchetto offensivo formidabile. Perché nella Serbia ci sono profili interessanti persino nel reparto arretrato. Tralasciando Nikola Milenković, baluardo della Fiorentina che conosciamo molto bene, un nome da non lasciarsi sfuggire è proprio Strahinja Pavlović. Classe 2001, ha cambiato diverse squadre in Europa prima di accomodarsi al Salisburgo, dove ora si trova. E’ infatti cresciuto nelle giovanili del Partizan Belgrado, e in questo club ha poi trovato spazio anche in Prima Squadra. Nel gennaio 2020 il Monaco lo ha acquistato per 10 milioni di euro ma lo ha lasciato crescere al Partizan. Poi un altro prestito: al Cercle Bruges, in Belgio. Ritenuto ancora acerbo, a febbraio di quest’anno i francesi hanno deciso di mandarlo al Basilea a titolo temporaneo. Il Salisburgo, vedendolo giocare nella vicina Svizzera, si è innamorato di lui e lo ha comprato per 7 milioni di euro, con un contratto fino al 2027. Per Matthias Jaissle è un pilastro, ha giocato per intero le 6 sfide di Champions League e in campionato ha riposato solo prima degli impegni europei. E’ alto quasi 2 metri, fisico statuario e per questo forse ogni tanto scoordinato. La grande forza gli permette di vincere tanti duelli. In Austria sembra poi migliorato nel tempismo delle scivolate. Non è una minaccia aerea, nonostante la stazza, anche se ha trovato qualche gol in carriera. Probabilmente il motivo per cui il Monaco non lo ha mai apprezzato è da cercarsi però nella gestione della palla e nelle scelte di passaggio. Su questi aspetti deve ancora lavorare. Nella Serbia sarà titolare, come nelle partite di qualificazione. Giocherà come braccetto a sinistra nella difesa a 3.

ABDUL FATAWU ISSAHAKU - ATTACCANTE (GHANA, SPORTING LISBONA)

Alla fine non abbiamo resistito, dunque vi parleremo di un altro giocatore dello Sporting Lisbona, e chiediamo perdono al Feyenoord se non siamo stati equi. Issahaku a 17 anni ha giocato ogni partita della Coppa d’Africa 2021, generando stupore. Ora di anni ne ha appena 18, è un classe 2004, e vuole lasciare il segno anche sui Mondiali in Qatar. Non è però un titolare fisso, ma in ogni caso sarà l’asso nella manica del CT Otto Addo. Il Ghana giocherà con il 4-5-1 o con il 4-2-3-1. In questi due sistemi, Issahaku come ala destra può essere un crack. Veloce e rapido, è uno che punta l’uomo per saltarlo secco. E’ molto abile ma deve essere sgrezzato. Da destra si accentra spesso per mettere in luce il suo mancino, nelle scelte però lascia spesso a desiderare. Appunto, deve essere sgrezzato. Anche sul tiro deve lavorare, non è eccelso in questo particolare, a volte si concede errori grossolani a tu per tu con il portiere. Però ha solo 18 anni, e tutto il tempo per migliorare. E' già cresciuto tanto nella fase difensiva, spesso aiuta i difensori o i terzini portando dei raddoppi. Quindi si fa apprezzare anche per il sacrificio e il lavoro sporco, cose che solitamente non si vedono negli attaccanti giovani. Lo Sporting si è mosso prima di tutti per portarlo in Europa strappandolo allo Steadfast, club ghanese. Contratto di 5 anni, clausola rescissoria di 60 milioni di euro. Al momento sta trovando spazio soprattutto nello Sporting B ma è destinato a diventare un riferimento della Prima Squadra. Il Ghana e i portoghesi potrebbero avere tra le mani un futuro fenomeno.

LOVRO MAJER - CENTROCAMPISTA (CROAZIA, RENNES)

Classe ’98, ha già 24 anni, non è più così giovane. Calciatore maturo, già pronto a differenza di altri che sono stati indicati in precedenza. Majer nelle ultime due stagioni è stato uno dei migliori centrocampisti in Francia con il Rennes. Ma questo non lo sa quasi nessuno. Centrocampista di classe, intelligente ed elegante. Guardarlo giocare è veramente una bella esperienza. Sia quando è in fase di possesso sia quando compie movimenti senza palla. E’ uno di quei giocatori che ha piena coscienza del gioco e pare destinato a restare ai massimi livelli per molti anni. Tuttavia, per sua sfortuna è croato, e i vicecampioni del mondo nel reparto di centrocampo non hanno nulla da invidiare alle altre nazionali. 4-2-3-1 o 4-3-3 poco cambia, il terzetto è formato da Mateo Kovacic, Marcelo Brozovic e, ovviamente, l’eterno Luka Modric. Impossibile rubare il posto ad uno di questi, anche perché Majer proviene da un travagliato inizio di stagione, dove non ha trovato la miglior condizione fisica. Majer sarà comunque un sostituto importante per il CT Zlatko Dalic e con gli avversari stanchi può imporsi. Nonostante faccia gola a molti club, nel futuro immediato resterà al Rennes, che ora è terzo in Ligue 1. I francesi, infatti, lo hanno saggiamente bloccato con un rinnovo proprio prima dei Mondiali. Il suo nuovo contratto scadrà nel 2027. Sicuramente quando se andrà, il Rennes farà un’importante plusvalenza. La scorsa estate c’era già stato un contatto con PSG e Atletico Madrid e anche il Real Madrid si era affacciato.

JESUS FERREIRA - ATTACCANTE (USA, DALLAS)

Vale lo stesso discorso fatto per Ismaël Koné: chi segue la MLS sa benissimo chi è, la maggior parte degli altri invece non ha idea di chi sia. Magari ce lo hanno in mente alcuni appassionati di Bundesliga, visto che ha rubato il posto in Nazionale a Jordan Pefok, altro profilo interessante, che gioca nell’Union Berlino. Il CT Gregg Berhalter sembra innamorato di Jesus Ferreira. E ha dei motivi per esserlo. Sangue colombiano, cuore americano. E’ arrivato quarto nella classifica capocannonieri della MLS con 18 gol dietro ad Hany Mukhtar, Sebastian Driussi e Daniel Gazdag. Una crescita impressionante per l’americano che nelle precedenti tre stagioni aveva segnato in tutto 17 reti. E sono numeri importanti per un ragazzo del 2000, che compirà 22 anni poco dopo i Mondiali. Jesus Ferreira sarà il riferimento offensivo del 4-3-3 degli USA, il centravanti. Ai suoi lati probabilmente ci saranno Gio Reyna e Christian Pulisic, anche se pure Brenden Aaronson e Tim Weah scalpitano per una maglia. Ferreira è un ottimo finalizzatore, capace di far salire la squadra. E’ migliorato nei passaggi, diventando quindi più associativo. Sarà il suo Mondiale? Se sì, aspettatevi poi un suo sbarco in Europa.


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