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Martelossi: "L'Apu Udine dovrà trovare la giusta chimica per aspirare alla promozione diretta"

di Giorgia De Marchi

Alberto Martelossi, noto allenatore di pallacanestro e dirigente sportivo italiano, ha parlato ai nostri microfoni offrendo una panoramica sul proseguo della stagione di Serie A2. Ex direttore sportivo dell’APU Udine, Martelossi ha analizzato la gestione del roster e le dinamiche che potrebbero influenzare il campionato, con un occhio di riguardo alla sua ex squadra.

Inizio del campionato:

"Complimenti per tutto quello che avete messo in piedi. Il campionato è già iniziato, con tante partite ravvicinate. E' stata anche cambiata la gestione dei roster. Abbiamo definito questa estate tale novità. È una cosa assolutamente nuova, da testare. I roster sono più lunghi, tutti ormai cercano di avere dieci giocatori che possono essere in campo. Quest'anno viene premiata la costanza, ma essendoci una classifica unica, ogni partita pesa, soprattutto se si pensa all'ambizione. Bisogna gestire molte più energie, ma non ci si può permettere di sbagliare. Premia la costanza, ma i punti pesano dall'inizio alla fine. Conta ogni singolo quarto, ogni singolo possesso. In queste giornate ci sono state molte partite equilibrate, quindi conteranno ancora di più i dettagli e sarà necessaria anche un pizzico di fortuna. È stato sempre un problema nel corso degli anni voler o dover cambiare squadra, quindi è stato difficile avere continuità. Detto questo, credo che questa sia una squadra costruita nell'ottica di un mercato complicato. Adriano ha fatto una scelta molto chiara puntando sul reparto degli esterni, forte e di talento, che sarà sempre la linfa per proseguire su questa strada qui".

Dualismo Hickey-Caroti:

"Probabilmente l'obiettivo inizialmente era diverso per valorizzare Caroti. Dovranno trovare gli equilibri giusti. Caroti è un giocatore intelligente e vincente. Anche se non sono stati molto utilizzati insieme, questi sono due giocatori con una forza ed energia fisica rilevante. Quest'anno c'è più affidabilità in questo senso, ma la forza fisica globale è sicuramente aumentata. Tuttavia, tutto va riparametrato alla lunghezza della stagione e agli avversari".

Qual è stata la squadra che più ti ha colpito?

"Cremona, non c'è dubbio. Brindisi e Rimini, invece, hanno margini di miglioramento notevoli. Verona ha delle potenzialità incredibili con giovani promettenti. Udine dovrà trovare la giusta chimica per poter aspirare alla promozione diretta".

E a proposito di allenatori...

"Quest'anno conterà molto la qualità degli allenatori, il loro carisma e la capacità di mantenere i nervi saldi. C'è un'elevata qualità di coaches in questo campionato. Il ruolo dei tecnici sarà cruciale per il successo delle squadre in una stagione così intensa".

Come affronterà Udine le sfide imminenti?

“Non credo ci saranno sorprese in negativo nella partita con Cento, aldilà della differenza di valori. Difficilmente perderanno la bussola e quindi Udine si presenterà al derby con una buona carica. Per quanto riguarda Milano, non credo sia una meteora. Sarà interessante scoprire per quanto tempo questa squadra possa rimanere ad alti livelli. Stiamo parlando di giocatori di grandissima motivazione”.

Cosa aspettarsi dagli arbitraggi?

“Anche in questa stagione, nel momento in cui stimiamo che il livello è in rialzo, non aspettiamoci di vedere alla lunga degli arbitraggi perfetti perché questi ragazzi non sono pronti per questi livelli. Ci ritroveremo intorno a gennaio-febbraio a lamentarci, è fisiologico”.

Ambrosin:

 “Ambrosin sarà il migliore del campionato, è possibile. È diventato un giocatore globale. La sua determinazione e volontà sono quelle che contano. La sua carriera è sempre stata lineare. E’ un ragazzo che si affeziona agli ambienti”.

Pronostico del derby Udine-Cividale?

“Tendenzialmente ti direi che non sarà facile. Il primo anno ci hanno messo in difficoltà tremenda e abbiamo vinto per il rotto della cuffia. È importante non sentirsi mai alla pari, ma sempre con la fame addosso. La rivalità tra Udine e Cividale ha particolarmente aiutato il basket, portando anche più spettatori. Quest'anno è l’anno della maturazione per fare lo step up. Il quadro di Cividale che si prospetta sarà determinante da dicembre in poi. Hanno confermato 7-8 elementi e aggiunto giocatori interessanti come Ferrari. Dovranno essere bravi a raggiungere la maturità. Vincerà chi riesce per primo a mantenere la propria pallacanestro, senza snaturarsi per l'occasione. Vincere in trasferta significa proporre una difesa continuativa per tutta la serata. Poi direi la saldezza di nervi: da una parte c’è Udine che ha più esperienza, dall’altra c’è una Cividale che gioca in casa con grande determinazione”.

E il nuovo Presidente del comitato regionale FIP FVG?

“Innanzitutto bisogna ringraziare Adami. Lui è nato cestista, è stato sui campi per molti anni e in questi 13 anni ha dato tantissimo, sempre con entusiasmo Per quanto riguarda Camillotti, è nuovo nel nostro mondo ma ha un passato da giocatore e appassionato. Non c’è dubbio che sia la persona giusta, con l’età giusta. Sarà il giusto proseguo di tutto ciò che è stato fatto prima”.


L'intervista a Martelossi


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