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ESCLUSIVA TU - Giacomini: "Tudor ha capito subito che il problema principale era il modulo, adesso quello si può cambiare, il tasso tecnico ormai no"

di Davide Marchiol

Intervenuto ai nostri microfoni mister Massimo Giacomini ha parlato della vittoria dell'Udinese sul Genoa, partendo dai meriti del nuovo tecnico: “Tudor ha subito capito che il problema della squadra era il modulo tattico, non si può guadagnare in tecnica ora, siamo tra quelle otto squadre che a livello tecnico sono al limite. A quel punto conta tanto il modulo, che è come il vestito che il sarto fa su misura. Con una buona preparazione fisica e il modulo giusto però riesci ad ottenere qualche risultato. Contro il Genoa si poteva vincere 4-1 tranquillamente. La chiave è stata nel mettere i giocatori al posto giusto, l’anno scorso la prima partita non la vinse, pareggiò con il Benevento e perse con l’Inter, poi cambiò modulo e vinse le ultime due. Probabilmente ha tenuto a mente quanto successo in quelle quattro partite”.

Due parole su Nicola: “Il problema di Nicola oggi e Oddo prima è che sono molto preparati nell’eloquio, sono intelligenti, ma un po’ presuntuosi, devi essere umile per ottenere risultati. Tudor è umile, parla poco, le sue conferenze stampa potrebbero durare anche solo tre minuti, se dici qualcosa con cui non è d'accordo lo dice e se invece dai una buona idea ti dà ragione, se analizzi bene quel che dice capisci cosa gli passa per la testa pur nella sua brevità”.

Lo scarso possesso palla ottenuto: “Se tu fai venire l’avversario nella tua metà campo non subisci e riparti allora puoi sorprendere gli avversari come il gol straordinario fatto al Genoa, poi se loro vanno a 3 all'ora va ancora meglio. Le grandi squadre ti chiudono nella tua metà campo, contro le altre l’attitudine dev’essere quella di lasciar venire gli avversari e aggredirli poi in velocità. Contro l’Empoli per esempio dovremo essere provinciali, lasciare che abbiano più possesso palla, per poi attaccarli sulla velocità, all’andata abbiamo visto che possiamo fargli male”.

L'importanza di Okaka: “Okaka fa un gran lavoro per la squadra, perché tiene su la squadra, rientra, lotta. Chiaramente a trent’anni e col fisico che ha gli ultimi venti minuti puoi mettere al suo posto Lasagna, col Genoa lo abbiamo visto, l’avversario era stanco e lui era una scheggia”.

Altra grande prestazione per Pussetto, con chiosa su Sandro: “Pussetto doveva trovare il suo ruolo. Velazquez inizialmente lo aveva messo tornante destro, ma deve stare un po’ più avanzato, si è adattato a fare la prima punta, la seconda punta, ha voglia, cuore, sfrutta tanto le seconde palle, non puoi non rilevare queste caratteristiche in lui, è sempre più importante. Inoltre ora c’è anche Sandro che è geometrico, euclideo, così hai molte più seconde palle a disposizione, dall’alto vedi che la squadra gira intorno a lui e di questo ne beneficiano De Paul e soprattutto Fofana, perché il brasiliano spesso lo incita a partire”.

Con Sandro e Okaka l'Udinese sembra aver trovato due uomini per la sua spina dorsale: “Questo era il grande detto di Bernardini, un portiere che ti fa 5 punti, un difensore solido, un centrocampista che dia i tempi e uno che la sbatta dentro”.


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