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ESCLUSIVA TU - Giacomini: "Squadra costruita per il 4-2-3-1"

di Davide Marchiol

Ai nostri microfoni mister Massimo Giacomini ha dato la sua opinione su questo avvio di campionato dell'Udinese: “Siamo nelle stesse condizioni dell’anno scorso prima del finale. Il completamento della squadra è stato fatto a campionato iniziato, quindi i nuovi arrivati non possono essere ancora al loro livello. La vittoria contro il Parma dava belle speranze, si è visto qualcosa di buono anche nelle sconfitte, ma abbiamo perso la partita contro la Fiorentina dove senza alcuni errori probabilmente si sarebbe potuto vincere. Difesa? Deve iniziare a rendersi conto che in area bisogna marcare a uomo, poi mi dispiace dirlo ma mi parte che il portiere non sia adeguato, non ho visto sicurezza da parte sua”

Fisicamente la squadra non sembra al top: “La preparazione estiva è fondamentale, amichevoli comprese seppur poche in questo periodo. De Paul per esempio non ha mai fatto un’amichevole vista la sua situazione di mercato particolare, poi i risultati in campo si vedono. C’è una difficoltà oltre che fisica anche di conoscenza tra le parti, l’allenatore con i giocatori e i giocatori tra di loro. C’è un gruppo accettabilissimo, serve la coesione dello spogliatoio, che resta un elemento fondamentale, all’allenatore viene passata la patata bollente, perché se Gotti avesse avuto il gruppo completo 15 giorni prima sarebbe stato un discorso diverso”

Difensivamente come si spiegano le difficoltà non palesate l'anno scorso? “Sono cambiati gli esterni, Sema e Larsen erano molto più pronti di Ouwejan e Molina. Sono entrambi molto morbidi dietro, l’olandese mi pare sia un po’ carente sulle diagonali difensive, poi tende a fare sempre un po’ il cross della disperazione, senza andare sul fondo come faceva Sema, che sopperiva alle mancanze con la velocità. L’argentino invece è appena arrivato quindi va rivisto”

Arslan e De Paul sembrano un po' cozzare come stile di gioco: “Bisogna dare un certo spazio a De Paul, è il giocatore più tecnico della squadra, ha fisicità e si dà da fare. In giocatori come Arslan li abbiamo già visti, Jajalo è un profilo simile, fanno sempre lo scarico all’indietro. Mi dicono “non sbaglia mai”, ovvio, non tenta mai un lancio o un passaggio lungo. Adesso rientra Walace che è un giocatore diverso, un brasiliano che ha giocato in Germania e che ha dimostrato di sapersi destreggiare in mezzo al campo e può liberare De Paul da alcuni compiti”

Il cambio di modulo è l'argomento del periodo: “Un altro tipo di modulo va provato in allenamento. Quando andiamo in svantaggio proviamo già qualcosa di diverso, la difesa va a quattro, viene tolto un esterno, Samir si allarga e logicamente mettiamo un giocatore offensivo. Poi cambiamo centrocampista, Arslan se notate esce sempre, così si libera De Paul, stessa cosa succedeva con Jajalo, sono due profili che si pestano i piedi. Contro la Fiorentina abbiamo usato il 4-2-3-1, mi sembra disegnata per questo modulo questa squadra, non capisco perché non iniziare con questo modulo. Makengo lì in mezzo credo sia il più forte di tutti, forse più forte anche di Deulofeu, darebbe in mezzo al cambio un cambio di passo importante”.

Impressioni su Lasagna? Non sarebbe meglio usarlo a gara in corso? “Lasagna può entrare a gara in corso, tanti giocatori anche di grande spessore stanno in panchina senza lamentarsi, nella Juventus un Dybala resta in panchina. Con cinque cambi poi puoi cambiare tanto a gara in corso, devono abituarsi alla cosa gli allenatori. Lasagna può essere un ottimo esterno di destra, che con il mancino rientra e calcia. Lasagna e Okaka saranno sicuramente amici, ma fanno un po’ di fatica a trovarsi in campo, le caratteristiche di scatto e rientro di Lasagna sarebbero sfruttate meglio stando sulla fascia. Sarebbe curioso vedere stando con un unico riferimento davanti usare Lasagna nel ruolo di Okaka, ci sono tante opzioni”.


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