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ESCLUSIVA - Torviscosa, Felipe: "Dobbiamo avere il giusto atteggiamento, così possiamo perdere ma anche vincere con tutti"

di Davide Marchiol

Felipe dal Bello, ex Udinese e ora giocatore in D al Torviscosa, ha fatto il punto della situazione ai nostri microfoni.

Due successi di fila per il tuo Torviscosa:

“Due vittorie fondamentali, sapevamo che sarebbe stato un campionato difficile e tosto fino all’ultima giornata, abbiamo recuperato alcuni infortunati e ora siamo nella fase migliore. Dobbiamo continuare con questo atteggiamento, ci dev’essere sacrificio e il giusto atteggiamento da parte di tutti, se manca qualcosa torniamo come eravamo prima”.

Un avvio forse più difficoltoso del previsto:

“È stato strano, intanto abbiamo perso giocatori chiave e non abbiamo così tanti ricambi. Quello non aiuta, non essere al completo credo sia stato il fattore più difficile. Quando ti abitui alle sconfitte subentra il fattore mentale, quando prendi un gol pensi che sia finita e invece non è così. Abbiamo dimostrato anche contro squadre forti che quando c’è il giusto livello di tensione, quando ci aiutiamo riusciamo a vincere a anche perdere con chiunque”.

Come siete usciti  dalle difficoltà?

“Abbiamo avuto difficoltà e sicuramente il campo non aiuta, almeno ora è duro, non è una cosa bella ma per un periodo è stato difficoltoso giocarci e non ha aiutato. Batto poi sul tasto della compattezza, anche le squadre di D  del nostro girone che lottano per salvarsi hanno più esperienza di noi, quando le cose non girano bene hanno più esperienza, noi non ne abbiamo molta”.

Allenarsi alla sera toglie qualcosa alla preparazione?

“Per me allenarsi alla sera non aiuta, per vari motivi, tanti lavorano, lo stesso mister lavora, quindi è una cosa inevitabile. C’è chiaramente la tensione e la passione per ciò che si fa, ma per l’esperienza che ho io così si perde qualcosa. Garbero lo abbiamo aspettato tantissimo, lo sprono sempre perché ha i mezzi, ha segnato per due gare consecutive, ora speriamo non si fermi più”.

Obiettivo in classifica?

“Non ci penso, come quando calcavo altri campi penso gara per gara, il lavoro settimanale e la prestazione li devi sempre avere e quello poi porta al risultato. C’è entusiasmo perché era dal girone d’andata che non facevamo due vittorie di fila, ora c’è questa tensione in più, abbiamo capito che possiamo farcela, ma dobbiamo pensare alla prossima partita che è importante come le altre”.

Cosa ti spinge a continuare?

“Mi diverto anche al di là degli allenamenti serali, ho ancora il fuoco dentro, mi ritrovo tra i ragazzini che comunque hanno qualità, sono giocatori che fanno esperienza e possono ambire anche a categorie superiori. Finché avrò questa voglia di sacrificarmi, correre, fare un viaggio in pullman in giornata per giocare io continuerò”.

Come nacque il tuo passaggio alla Manzanese?

“La scelta è stata facile. Non volevo allontanarmi da casa dopo l’ultima stagione alla SPAL, mi sono allenato per sei mesi, avevo già avuto due proposte durante l’anno alla SPAL ma sarei dovuto andare troppo lontano. Da lì poi è capitato, c’era il direttore che conoscevo bene, mi ha proposto di allenarmi con loro. Poi durante gli allenamenti mi sono infortunato a un ginocchio, lì nel mercato di gennaio avevo la possibilità di andare in un posto, per l’infortunio è saltato tutto e allora mi sono fermato a Manzano. Abbiamo lottato per vincere e non ce l’abbiamo fatta per un pelo. Ma mi sono adattato dopo un paio di partite, la lettura delle partite tra le categorie per ritmo è un po’ più semplice ma devi adattarti al fatto che certe cose che fai in alcune categorie in altre non vanno bene. Nella mia prima gara mi chiedevano cose che non stavo facendo in quel momento e ho dovuto adattarmi”.

Come vedi la lotta promozione?

“Sono sincero non guardo la classifica, neanche quando giocavo ad altri livelli. Non guardo neanche contro chi giocherò alla prossima. Abbiamo trovato la prima in classifica che è il Chioggia, mi ha impressionato. Il Cjarlins Muzane mi sembra ora più cattiva come squadra, più compatto, in D serve anche questo”.


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