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ESCLUSIVA - L'agente La Ferla: "Udinese regina delle plusvalenze. Occhio a Deulofeu, il mercato è ancora lungo"

di Stefano Pontoni

L'Udinese si conferma la regina delle plusvalenze. Quello bianconero, per il momento, è stato un mercato contraddistinto dalle cessioni milionarie di Molina all'Atletico Madrid e (probabilmente) di Udogie al Tottenham. In entrata giovani dal potenziale interessante, da costruire e valorizzare, in perfetto stile Pozzo.

Abbiamo fatto un punto sul mercato bianconero con Jano La Ferla, avvocato e procuratore, titolare dell’agenzia PartnerSport: "Impossibile dire di no a certe cifre, soprattutto nel mercato di oggi. Molina e Udogie in uscita sono due operazioni importanti, delle plusvalenze che ci potevamo aspettare. l modello Udinese è questo. Comprare giocatori in giro per il mondo a poco, valorizzarli in un ambiente tranquillo come Udine e rivenderli a peso d'oro alle big. È un metodo che funziona. La sicurezza è la società solida che ha dimostrato di saper fare calcio". 

Deulofeu?

"Per ora resta ma il mercato è ancora lungo. Da qui alla fine può succedere di tutto e so che i suoi agenti stanno parlando con diversi club di prima fascia. Vuole la Champions, se arriverà un'offerta concreta lascerà Udine, come da accordi con la società".

In entrata ci si può aspettare qualche colpo?

"L'Udinese sta cercando sul mercato un difensore, gli è stato riproposto Izzo che è stato messo alla porta dal Torino. Poi, ripeto, molto dipenderà da cosa farà Deulofeu. Se dovesse andarsene i bianconeri sarebbero costretti ad andare a prendere un sostituto che non può essere un giovane da lanciare".

Sottil al debutto in Serie A, che dobbiamo aspettarci?

"Lo conosco dai tempi della C, è una persona umile, un gran lavoratore che si è meritato sul campo la chance di allenare in Serie A. Secondo me potrà fare bene in una piazza che già conosce avendola vissuta da giocatore. Sicuramente ha fame e voglia di dimostrare".

Che mercato è questo?

"È stato sicuramente un mercato anomalo, fatto di prestiti e condizionato ancora dalle ripercussioni economiche del covid. Ci sono pochi soldi che circolano, di affari se ne stanno chiudendo pochi. Le società hanno necessità più di vendere che acquistare così da alleggerire il monte ingaggi e sistemare i bilanci. Personalmente sto lavorando molto sulle cessioni, cercando di trovare la soluzione migliore sia per i club che per i miei assistiti. L'Italia, poi, non è più la destinazione preferita dai grandi campioni e anche i nostri giovani lasciano la Serie A per andare a giocare all'estero anche in club non di prima fascia. Questo ci deve assolutamente far riflettere".


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