Eagles Futsal, Pittini: "A Natale la salvezza sembrava un miraggio, ora vogliamo giocarcela fino alla fine"
Tita Pittini, mister delle Eagles Futsal, è stato nostro ospite durante la trasmissione "L'Agenda", programma in onda ogni giorno alle 15 sui canali social di TuttoUdinese. Con lui abbiamo fatto una chiacchierata sulla stagione delle aquile, attese da un mese decisivo per la salvezza.
Qual è il bilancio della stagione finora e cosa aspettarsi dalle ultime due gare della regular season?
"Campionato disgraziato. Pensavo di non avere mai visto un anno così complicato dall'alto della mia veneranda età ma è stata comunque una stagione formativa. A Natale eravamo ultimi, con la salvezza che sembrava un miraggio. Siamo matematicamente ai play-out e proveremo a giocarcela fino alla fine. All'andata abbiamo fatto solo 4 punti. A metà stagione abbiamo rifatto e rivoluzionato la squadra, guadagnandoci l'opportunità dei play-out. La squadra si deve mentalizzare in queste due partite che ci mancano prima dei play-out. Dobbiamo fare risultato non perchè serva ma perchè ti deve dare la convinzione di affrontare i play-out con il giusto piglio. In questa settimana e nella prossima ho deciso di togliere un allenamento perchè è giusto non sovraccaricare di situazioni tecnico-tattiche. Abbiamo fragilità strutturali che cerchiamo di correggere con carichi più magri. Verona è una squadra importante che vuole andare ai play-off. Darò spazio in queste ultime due partite a chi ne ha avuto meno o chi proprio non ha giocato, come il terzo portiere Di Nucci che lo merita perchè non ha mai saltato un allenamento. Non vogliamo andare a Verona per fare solo una gita."
Al play-out molto probabilmente l'avversario saranno gli altoatesini del Neugries. Che squadra è?
"Abbiamo un grandissimo avversario che siamo noi stessi. Abbiamo perso una serie di partite dove siamo rimasti nel match fino alla metà del secondo tempo, poi spesso siamo crollati mentalmente dopo aver preso gol. Abbiamo faticato a reagire. Il Neugries è una squadra alla portata, così come altre. Ci siamo spesso salvati grazie a giocate del singolo. Sfortuna e arbitraggi negativi sono alibi. Se sei nella partita la porti a casa. Non abbiamo qualità eccelse ma assolutamente sufficienti per essere in una posizione diversa di classifica."
Cosa servirà ai play-out per salvarsi?
"In queste partite avremo bisogno del colpo del singolo. Queste partite le vinci con i giocatori che vanno oltre le righe. Abbiamo delle frecce e le spareremo tutte. La squadra sa che morirò in campo con loro. Mi auguro di chiudere la stagione con una salvezza che all'inizio se me lo avessero chiesto ci avrei riso sopra."
Che impatto stanno avendo i giovani in questa stagione?
"Devo fare i complimenti all'allenatore degli under che ha creato un gruppo super. L'obiettivo deve essere portare giocatori in prima squadra. Sono molto contento dei nostri ragazzi, alcuni come Petris sono con noi in pianta stabile. Il futuro sono i giovani, su di loro devi lavorare. Il percorso intrapreso è quello giusto. Con i giovani devi investire, non puoi arrivare subito a vincere. Non sono la persona adatta a far crescere i giovani, io ho sempre giocato per vincere i campionati. Riconosco che però ci sono tanti allenatori che possono fare questo lavoro, il futuro è roseo."
Che stagione è stata a livello personale per te che hai sempre lottato per vincere i campionati?
"E' la prima volta che lotto per la salvezza. Mi sono sempre messo in discussione. Mia moglie ha vissuto un anno difficilissimo. La squadra l'ho fatta io, ho scelto con cura due/tre giocatori per ruolo, pescando sul territorio. Abbiamo fatto richieste a giocatori veneti che però fino a Cividale non volevano venire. Abbiamo cannato la scelta dello straniero, abbiamo rimediato in corsa ma ormai la frittata era fatta. Avevo una cotta totale per Rok, ho baruffato con tutti per prenderlo. Pensavo ci potesse dare qualcosa, tornassi indietro farei una scelta diversa ma con il senno di poi è facile. Un anno così mi mancava, ho già fatto i riti per la salvezza."
Quanto sarà importante nei play-out l'apporto dei giocatori più esperti?
"Barile è il mio uomo di campo, ha un talento unico. Per me è come un figlio. Me lo sto tirando a lucido, con il Verona farà qualche minuto. Queste partite le vincono i talenti e i giocatori esperti, come lui e come Turolo. Sabato mi sono fatto espellere per scuotere la squadra, sono cose che ho imparato con il tempo: alle volte funziona, altre no. Certe sconfitte vanno anche contenute. Noi non siamo mai morti, abbiamo delle fragilità ma sono molto fiducioso. Non posso retrocedere, sarebbe un'infamia che non riuscirei a sopportare".
Con che emozioni arriva Tita Pittini ad un mese decisivo per le sorti della sua squadra?
"Sono Jekyll e mister Hyde. Ho già maturato le decisioni per il futuro. Darò fino all'ultimo minuto e oltre il 2000%. Sono molto legato a questa squadra che è un'idea mia e del presidente. Finita la stagione deciderò se fare il nonno o se continuare. Certamente ho bisogno di essere eccitato, se non lo sono non posso dare il meglio di me. Triste vedere quando giochiamo in casa il palazzetto con 40 persone, il calcio a 5 è uno sport che qui non ha preso. Giocare al PalaGesteco è un lusso, le squadre che arrivano non hanno mai trovato qualcosa di così meraviglioso. Dobbiamo vincere, magari giocando scalzi e con l'unghia incarnita ma bisogna portare a casa la salvezza."