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CONI FVG, Antonutti: "Siamo una regione piccola ma con grande interesse nazionale. Sport giovanile e scuole saranno temi centrali"

di Alessandro Di Lenarda

L'ex capitano dell'Apu Udine Michele Antonutti guiderà la commissione tecnica all'interno del rinnovato Comitato Regionale del CONI Friuli-Venezia Giulia, con la presidenza del neo eletto Andrea Marcon. La bandiera del basket friulano ha rilasciato un'intervista ai microfoni di TuttoUdinese.

Ripercorriamo un attimo proprio l'ultimo weekend con la promozione dell'Apu Udine in Serie A1.  Questo vuol dire che poi Udine diventa tra l'altro una di quelle pochissime città, le altre sono tutte grandi città metropolitane, che hanno la fortuna di avere calcio e basket in Serie A in due sport diversi.

"Sì, queste sono le due punte di diamante ma il Friuli è la regione che vanta il maggior numero di sportivi per abitante e questo si vede in tanti sport. Girando il Friuli si vede quanto sotto le grandi Serie A ci sia un movimento importante di tanti sport, anche se magari l'eccellenza può essere il calcio, la pallacanestro, la pallavolo. Io credo che il punto di partenza sia lo sport nelle sue eccellenze e dopo da lì il buon esempio, per andare a cascata sotto questo movimento che il Friuli poi porta con sé. La nostra promozione nel basket è stato un piccolo esempio di quanta vicinanza ci sia tra gli sport perché c'è sostegno, siamo una regione piccola ma con grandissimo interesse nazionale quindi questo deve essere una base di partenza".

Quando si parla di CONI si parla di una pratica sportiva che si allarga a tutti e soprattutto bisogna coinvolgere le giovani generazioni, dove si sta facendo sempre più fatica a portare i ragazzi sui campi di qualsiasi disciplina. Anche il Covid ha causato questo problema, una difficoltà all'avvicinamento alla pratica sportiva.

"Lo sport giovanile e le scuole saranno due temi sotto la lente di ingrandimento. Sappiamo che il Covid ha portato grandi problematiche, che i giovani di oggi non sono i giovani di 30 anni fa, hanno delle esigenze diverse, dei tempi anche di apprendimento diversi e hanno anche dei disturbi esterni diversi, quindi delle disattenzioni, un disinnamoramento. Lo sport dei giovani è una delle basi su cui lo sport friulano deve ripartire, perché non è vero che i giovani di oggi non hanno voglia di fare sport, non è vero che sono più pigri di quelli di anni fa, semplicemente hanno bisogno di un modo di comunicare, d'apprendimento, d'istruzione e di allenamento diverso, quindi bisogna trovare il modo per entrare nella loro sfera e per fargli capire e apprezzare quello che hanno. È chiaro che l'infrastruttura è importante, oggi il giovane ha delle esigenze diverse peri faccio un semplice esempio. Abbiamo avuto la promozione dell'Apu domenica e gli occhi di questi ragazzini erano vivi, avevano voglia di sognare. Il giorno dopo mi sono arrivati moltissimi video, moltissime foto di bambini che giocavano fuori, sotto la pioggia e nei campetti. Urlavano i nomi dei giocatori! Questo dell'Apu è un esempio che dà una ventata d'energia per lo sport ai giovani".

Ti occuperai dell'aspetto tecnico all'interno del CONI, tecnici hanno bisogno di essi formati. Di cosa hanno bisogno i tecnici oggi? 

Penso che sia importante che non essere solo tecnici ma anche educatori, una parte che ogni tanto ci si dimentica: spesso si tende sempre a guardare il risultato finale più che ala crescita di un ragazzo, una crescita personale. Lo sport oltre che il risultato deve portare anche una crescita dell'individuo, a una maturità perché la prima forma emozionale di un ragazzo è uno sport. I tecnici sono importanti perché dovranno lavorare moltissimo sull'aspetto emozionale”.

Quando avete deciso di iniziare questo percorso assieme?

"Una persona dentro alla Giunta, Giuliano Clinori, mi ha permesso di mettermi in contatto con il presidente. Abbiamo avuto una chiacchierata in cui abbiamo condiviso lo stesso progetto e le stesse idee: da lì è iniziata la nostra collaborazione".

Qual è il miglior pregio del presidente Marcon?

"Di lui mi ha colpito molto il concetto di squadra, per il quale si vince e si perde assieme. Poi l'umiltà e la visione, nello sport dove c'è visione c'è un ottimo punto di partenza".


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