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Venezia-Udinese, una trasferta che non s'ha da fare: quante complicazioni!

di Redazione TuttoUdinese

Doveva essere un esodo in festa e si è trasformato in una specie di incubo. L'organizzazione della trasferta dei tifosi dell'Udinese direzione stadio Penzo per la gara contro il Venezia di mercoledì 30 ottobre è stata tutt'altro che semplice. I biglietti a disposizione erano pochi fin dall'inizio, con l'Osservatorio Nazionale che non ha permesso l'apertura di un settore extra per i sostenitori bianconeri (lasciando a loro solo i 1001 posti dello spicchio riservato). 

Primo obbligo: essere in possesso della tessera del tifoso dell'Udinese. Non solo. Negli altri settori settori il discorso era lo stesso: solo alle persone in possesso della Venezia FC supporter card. La società friulana si è mossa per cercare di aiutare i propri sostenitori bloccando 400 biglietti per gli ultras e 350 per gli Udinese Club dell'Auc (unica associazione riconosciuta dal club). La domanda era però nettamente superiore rispetto all'offerta. Per i restanti 251, la vendita libera per i residenti in Friuli Venezia-Giulia è stata aperta alle ore 13:10 di lunedì 28 ottobre (due giorni prima della partita). 

Inutile dire che il settore è andato sold out nel giro di 20 minuti, con l'Osservatorio Nazionale che non ha permesso di aprire ai distinti (settore al fianco di quello ospiti, come successo l'ultima volta). Inevitabile la reazione dei tifosi sui social che non sono riusciti a procurarsi un biglietto. Si è cercato un colpevole ma è una somma di fattori ad aver creato questo inghippo burocratico-logistico. Sono due tifoserie facinorose quelle di Venezia e Udinese, quindi è giusto che si sia preso questo provvedimento. Ma per piacere. Doveva essere una giornata di festa, un derby per nulla sentito (al contrario di quello con Verona che causa sempre complicazioni) che avrebbe accomunato due tifoserie. 

Il presidente dell'Associazione Udinese Club, Bepi Marcon, intanto ha spiegato così ai nostri microfoni cosa è andato storto: "Noi siamo un'Associazione che è riconosciuta dall'Udinese Calcio, che è da 4 anni che ci dice che c'è una regola della FIGC nella quale i centri di coordinamento e le associazioni come le nostre, se vogliono essere riconosciute dalle società devono fare un passo. Noi, con molti sforzi burocratici ed economici, siamo entrati a far parte dell'ente del terzo settore, ma non solo, abbiamo ottenuto la personalità giuridica, quindi siamo a tutti gli effetti una SRL, un'azienda. Questo discorso è uscito in merito alla partita di Venezia, se vi ricordate la trasferta effettuata anni fa comportava delle problematiche peggiori di questa, perché veniva fatta di domenica: abbiamo dovuto acquistare dei biglietti nei distinti, non messi a disposizione dalla società Venezia FC, visto che la parte del settore ospiti era interamente occupata. Memori di questo, tutti gli Udinese club questa volta hanno iniziato a bombardarci di telefonate per l'acquisto dei biglietti. Per prevenire ogni disguido, abbiamo chiamato direttamente la società.Tutte le altre di Serie A riservano dei biglietti ai centri di coordinamento in occasione di partite importante, dove non c'è molta capienza di posto. In questo caso, per i residenti delle province di Gorizia e Trieste, era necessario avere in possesso la tessera tifoso del Venezia. Quando la Questura sa che si muovono 20/30 pullman è più facile coordinarli e poi indirizzarli verso i traghetti che portano allo stadio. Un altro problema è il settore ospiti troppo piccolo e per gestire tutte le persone loro indirizzano le trasferte organizzate. Il problema è anche comunicativo da parte delle due società: prima potevano andare tutti e poi man mano hanno cambiato le regole dei biglietti. Come mai una partita alle 18.30 di mercoledì, con due delle tifoserie più calme di Serie A, ha il problema della limitazione del settore ospiti (1001 posti). È importante chiarire la volontà dell'AUC di fare il possibile a mandare in trasferta tutti i membri dei club. A Venezia non ci sono mai stati problemi con i tifosi bianconeri, ma il limite è legato alla comunicazione, definita dillettantistica, e vieta la libertà e la volontà di seguire l'Udinese in giro per l'Italia. Concludendo, è una trasferta che ha creato delle problematiche: in base alle richieste l'AUC si organizza per coordinare il programma al fine di accontentare i tifosi".


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