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Un calendario che ci aiuta

di Giacomo Treppo

Sono usciti i calendari della stagione 2017/2018 e mai come quest'anno la sorte ha prodotto un tragitto equilibrato per le zebrette. Visti gli ultimi anni, ho preferito analizzare l'andata con maggior enfasi rispetto al girone di ritorno. Nel calcio moderno una classifica alla diciannovesima giornata che di fatto decreta già la maggior parte dei verdetti, taglia le gambe, toglie le motivazioni e rende il girone di ritorno, se non inutile, di sicuro balordo. Ho diviso le squadre in tre gruppi secondo il posizionamento in classifica dell'anno scorso e, non me ne voglia Gasparini e l'Atalanta, ma ho retrocesso la squadra bergamasca nel gruppo delle mediane promuovendo l'Inter fra le prime sei. Direi che la griglia di partenza dovrebbe essere questa.

Ecco che contro le sei top team giocheremo fuori casa per quattro volte e due in casa. L'Udinese dell'ultima stagione ha racimolato pochissimo contro queste avversarie. Il calendario non aiuta di certo all'andata, ma gli exploit è più facile farli a campionato appena iniziato (solo il Milan nelle prime cinque e per di più fuori casa) o nel girone di ritorno, a patto che la classifica mantenga alte le motivazioni. I bianconeri, l'anno scorso girone di andata, avevano uno score molto negativo contro le squadra mediane, quelle di cui farebbe parte la suddetta. Migliorò nel ritorno, segnando il vero trend di crescita della squadra bianconera. Ebbene, nel girone di andata giocheremo in casa cinque volte su sette. E' qui che il calendario ci fa un grande favore. Un'occasione da sfruttare a proprio vantaggio. E' necessario che la squadra di Delneri lavori su concentrazione ed autostima, senza mai dimenticare quell'umiltà, quella sana paura (per citare Guidolin) che permette di non sottovalutare mai nessun avversario. Le ultime sei squadre, cioè le tre neopromosse più Crotone Genoa e Bologna, si divideranno a metà fra partite casalinghe e partite in trasferta. Il girone di andata deve portare molti punti da queste squadre.

L'Udinese, lo scrissi in un editoriale tempo fa, ha mostrato due importanti tendenze di crescita l'anno scorso. Sia per i punti conquistati con le pari forza, di molto accresciuti fra andata e ritorno, sia e specialmente nei punti conquistati in casa. Una squadra senza onore (non si offendano, ma i dati parlano chiaro) aveva racimolato un esiguo bottino al Friuli, nelle stagioni antecedenti alla 2016/17. L'anno scorso abbiamo visto rispettato un equilibrio fra punti conquistati in casa e in trasferta. Come numero di presenze allo stadio, l'Udinese, una piccola provincia italiana a livello demografico, è stata la dodicesima di serie A, segno che il calore dei friulani non manca di certo, checché ne dica chi in passato ha criticato i tifosi. C'era più gente allo stadio di Udine che a quello di Bergamo, tanto per fare un esempio...

Ed anche per quello che è il peggior difetto dei bianconeri, ormai cronico, visto che dura dall'ultimo anno di Guidolin, e cioè l'incostanza di rendimento, il calendario ci aiuta eccome. Non vedo “filotti” di squadre difficili ravvicinate, al massimo verso la parte centrale, dove però, per ogni incontro difficile (le prime sei) segue spesso una partita abbordabile. Arrivare alla fine dell'andata con un buon punteggio dovrebbe mettere benzina nel motore delle motivazioni, dell'autostima e della voglia di sgarfare. Perché il ritorno sarà più difficile con le squadre mediane, ma sono i punti dell'andata che potranno ridurre l'handicap delle partite fuori casa.

Ancora una volta, devo dire che l'Udinese non ha alibi. All'appello manca solo una prima punta...


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