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Udinese, prima buona sgambata contro il Bilje: cosa ci portiamo via dall'amichevole di Gorizia

di Stefano Pontoni

Debutto positivo per la nuova Udinese di Runjaic. Quella contro l'ND Bilje (formazione che milita nella seconda serie slovena) al "Bearzot" di Gorizia è stata una bella sgambata che chiude nel miglior modo possibile la prima settimana di lavoro. Il risultato (5 a 0 il finale) conta poco o nulla. L'importante era iniziare a mettere benzina nel serbatoio, riprendere confidenza con il campo e con i compagni, cominciare a lavorare sulle idee di gioco del tecnico tedesco. È altrettanto ovvio che non sarà questa la squadra che troveremo a partire dal primo settembre, vuoi per il rientro dei nazionali, vuoi per le diverse operazioni di mercato che verranno fatte (ne abbiamo bisogno se vogliamo essere competitivi ad un livello superiore a quello della passata stagione). Siamo soltanto al primissimo step.

Nonostante il gran caldo qualcosa di interessante si è comunque visto.

Una squadra prima di tutto ordinata difensivamente, cosa importante per acquisire fin da subito la solidità necessaria. Difendere in avanti è l'altra abitudine che Runjaic vuole al più presto installare nella mentalità dei bianconeri. Un cambio radicale che richiede tempo ma da qualche parte comunque si doveva pur iniziare. 

Bisognerà avere una grande organizzazione per rendere la pressione in avanti davvero efficace. La prima linea di pressione dovrà aggredire i portatori con la giusta aggressività e iniziando ad orientare con le proprie corse il possesso avversario. Di conseguenza la seconda linea dovrà chiudere le possibili linee di passaggio avversarie per permettere un eventuale secondo recupero. La terza linea ovviamente non potrà stare a guardare, in quanto dovrà rischiare parità numeriche a campo aperto alle proprie spalle e intanto cercare di recuperare palle sporche. A tratti quest'oggi l'Udinese lo ha fatto anche bene ma serviranno avversari più probanti per capire se questo nuovo sistema può realmente funzionare.

In fase di costruzione l'idea è quella di giocare palla a terra (Payero-Zarraga coppia che può starci; l'inedito Benkovic e Quina non hanno fatto male) sfruttando il più possibile le fasce e l'estro dei due trequartisti. Thauvin (capitano per l'occasione) ha approcciato benissimo, dando qualità alla manovra. Il francese può essere quel giocatore che può dare qualità ed inventiva al gioco. Brenner, invece, è andato a sprazzi. Il brasiliano ha capacità (suo l'assist per il raddoppio di Lucca) ma deve essere maggiormente incisivo sotto porta. Sugli esterni bene Zemura nella ripresa (sempre propositivo nell'uno contro uno), qualche fiammata importante di Ebosele, più contenuti Kamara e Ehizibue. 

I tanti giovani in campo nei secondi 45' sono senza dubbio qualcosa di positivo. Da tenere d'occhio non c'è soltanto Pejicic ma anche Palma, Bonin, Di Leva, oltre ai già noti Abankwah e Guessand. Hanno bisogono senza dubbio di giocare, di fare esperienza ma in questa Udinese possono starci (alcuni dei quali ovviamente in prima linea in Primavera1).

È evidente che l'Udinese abbia bisogno di grande lavoro (e di mercato) per essere veramente performante ma questa è soltanto la prima partita che sancisce l'inizio effettivo della preparazione. Presto per trarre conclusioni, accontentiamoci di qualche indizio positivo in un sabato di metà luglio. Il cantiere è aperto. 


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