Udinese, ma siete sicuri?
Dice 'per forza non scrive più, lui parla solo quando le cose vanno bene'. Risponde 'macché, meglio così, non scrive perché finalmente l'hanno cacciato a calci'.
Spiego. Doveroso.
Ci sono persone che hanno un'ombra dentro. Un'ombra che cresce, e di pari passo aumenta il freddo, lì nel petto. Sorrisi sempre più rari, spalle sempre più curve. Cresce, l'ombra, e quella persona nemmeno se ne accorge. 'A me non può mica capitare, figurati'. Vita piena, professionale e personale, eppure sorrisi sempre più rari, spalle sempre più curve. È ingiusto fornire ricette, guarigioni miracolose: per me, timido ed introverso, fare uno speciale coming out qui è l'inizio della fase calante di quell'ombra. Almeno spero.
Eccoci qui, dunque, a commentare laconicamente una sconfitta largamente annunciata, d'accordo; però attendersi una resistenza più lunga di qualche decina di secondi non mi sembra invocare un miracolo.
Mentre a causa del décalage televisivo ancora stavo 0-0 (ma il boato fuori dalla finestra non prometteva niente di buono), un amico, che la passione per le foto ha portato lontano, mi scrisse: 'ma ha segnato dallo spogliatoio?'. Duro, sagace, giusto.
Chi (di certo i calciomani come me) avesse visto qualche scampolo di precampionato sabaudo avrebbe notato la propensione juventina a pressare alto all'alba della gara, per colpire e poi rintanarsi. Credo lo abbiano fatto anche in casa friulana. Credo. A 'sto punto boh?
Evito di accanirmi, troppi lo hanno fatto, sul povero 24enne di Getxo; evito di commentare rigori dati o meno (Rapuano non influenza il risultato, ma sullo sgambettino subito da Thauvin poteva quantomeno attendere una 'review' invece di scongiurare tutto con ampi gesti), evito anche di parlare delle nuove leve acquisite qui e lì, giovani (o meno) virgulti che avranno di certo bisogno del tempo necessario per capire dove siano atterrati. Dico solo una cosa, la chiedo a chi di dovere: ma siete sicuri?
Siete sicuri che privarsi contemporaneamente di Becao, Pereyra, Arslan, forse Samardzic (taccio di Udogie, cessione perfezionata all'inizio della scorsa stagione) sia stata una buona idea? Mi ribadirete che sono stati loro a voler cambiare aria; rispondo che nessuno, ormai, o quasi gioca per la maglia ma per ottenere un trattamento economico adeguato.
Siete sicuri della livrea adottata? La maglia 'pouchain', lo stemma con la testa di zebretta evocano ricordi da brividi per i vecchi come me: brividi positivi, certo, ma anche sensazioni amare che parlano di retrocessioni scampate grazie a Trinca e Cruciani o alle reti all'ultimo minuto di Gerolin.
Siamo nel 2023, non nel medioevo per cui lasciamo da parte le scaramanzie e parliamo della squadra: capisco il malcontento di Sottil, teme che da qui al primo di settembre qualche altro giocatore, a partire dal serbo di Berlino, possa salutare piazza Vittorio; a prescindere dal fatto che l'Udinese del secondo tempo, orchestrata da Lazar, sia stata ben diversa da quella impalpabile che nel primo tempo è stata presa a pallate, la sensazione generale è che dal primo pallone i bianconeri se la siano fatta sotto, con rispetto parlando; okay, la Juventus è squadra di rango ma essere giovani, come tanti dei giocatori dello starting five, dovrebbe portare un po' della sana incoscienza legata alla verde età. Invece? Invece è parso che la gara sia stata semplicemente impostata male. A prescindere, sosterrebbe De Curtis.
Alcune note positive: Thauvin, smaltiti finalmente sombrero e qualche chiletto, dimostra di essere giocatore vero; se Beto ha avuto giornate migliori, mi è piaciuto il piglio del giovane Lucca al suo ingresso; tutto ciò premesso, attendersi che tutti facciano un po' di più del minimo sindacale è quantomeno doveroso.
'Non sono queste le partite da vincere', direte voi: Giusto. 'basta vincere a Salerno', ribadiscono altri. Io mi sono guardato Roma-Salernitana e questa sicumera non ce l'ho.
Va bene, va bene: aspettiamo che la mano del trainer piemontese plasmi a dovere i propri giocatori. Ma siamo sicuri che il tempo a disposizione sia sufficiente? Salerno, poi Frosinone, Cagliari prima della sosta, e Viola e Napoli: io aspetto di rivedere la Sottiliana, spero che il tempo necessario non sia più di quello concesso ad Andrea da Venaria.