Udinese, il mercato continua ad essere un fattore. Via Beto, ora si blindi Samardzic. Nel mezzo c'è la Salernitana
Dopo il debutto da dimenticare contro la Juve, fare punti nel monday match con la Salernitana dovrebbe essere quasi un obbligo per l'Udinese. Per voltare subito pagina, per ripartire al meglio, per dare slancio a questo inizio di stagione servirebbe una risposta netta, una prestazione piena sia dal punto di vista tecnico ma anche caratteriale. Tre punti per il morale e per la classifica, per non ritrovarsi subito a rincorrere.
Non è un inizio morbido come in molti pensavano alla vigilia. Anche le cosiddette piccole fanno danni, come dimostra il successo di ieri del Frosinone contro l'Atalanta. E poi il mercato, aperto da troppo tempo, che continua ad essere un elemento di fortissima distrazione nell'ambiente bianconero. Le trattative ancora in corso rischiano di influenzare negativamente, come d'altronde già fatto, la performance degli uomini di Sottil e di privare l'Udinese di altri titolari.
Il tecnico a partire dalla trasferta di Salerno dovrà fare a meno di Beto, da oggi nuovo attaccante dell'Everton (si attende l'ufficialità ma l'affare è fatto). Impossibile a quelle cifre rifiutare l'offerta dei Toffees e se una cessione per il bilancio andava fatta è sempre meglio quella del portghese che non quella di Samardzic.
Norberto è un ottimo mestierante dell'attacco, che in Inghilterra sicuramente potrà migliorare ancora. Di gol anche pesanti in questi anni ne ha fatti e la sua fisicità più volte è stata un'arma vincente per l'Udinese. Il suo contributo l'ha dato e gli va riconosciuto ma rispetto a Laki è più facilmente sostituibile. Un nuovo Beto da qualche parte, in Italia o all'estero si trova. Anche in casa dove comunque si può contare sulla voglia di emergere dei giovani Lucca (domani la prima chance per dimostrare di poter essere subito un titolare in Serie A) e Semedo. Il mercato, da qui al primo settembre, comunque porterà in dote una punta, che sia Pohjanpalo, Origi o chiunque altro.
Ora però si blindi definitivamente Samardzic, dato che la società ripete che non non c'è bisogno di vendere. Il classe '02 può farci fare il salto di qualità essendo un giocatore capace di risolvere le partite con un colpo di genio. Toglierlo dal mercato la prima mossa, per dare maggiore serenità all'ambiente, per dare una garanzia tecnica alla squadra. Altrimenti saranno dolori. Per ora di offerte concrete, da oltre 20 milioni, non sono arrivate e anche l'assalto del Nottingham Forest, a meno di clamorosi rilanci, non preoccupa più di tanto ma da qui alla fine tutto può succedere. Dipende da Gino Pozzo, dal progetto che ha in mente per l'Udinese.
Poi il ritorno di Pereyra e l'acquisto di un difensore (quello di Esteve sembra essere il nome buono) possono andare a colmare quel vuoto che la sconfitta con la Juve ha evidenziato.
Ancora qualche giorno e il mercato sarà chiuso, il bilancio lo faremo alla fine.
Nel mezzo il campo, la partita con la Salernitana dalla quale va tratto il massimo. Dal 2 settembre, una volta che sarà chiaro quale sarà la rosa a disposizione, toccherà a Sottil tirare fuori il meglio da tutti. Perché l'allenatore a Udine oltre ad essere un gestore deve anche fare da maestro, far crescere i giovani, portarli a competere ai massimi livelli.