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Udinese-Genoa, la più brutta partita della stagione. Monza spartiacque

di Stefano Pontoni

La sconfitta casalinga contro il Genoa lascia un segno profondo nel percorso di crescita dell’Udinese, che sembra smarrire sempre di più identità e convinzione proprio nel momento in cui invece dovrebbe essere chiamata a fare il salto di qualità.

Doveva essere una domenica diversa, con una squadra arrembante e vogliosa di ritrovare i tre punti. Ne è uscita, al contrario, una prestazione negativa su tutta la linea, resa ancora più amara dall’espulsione di Touré dopo soli due minuti di gioco: un episodio questo che ha condizionato pesantemente la gara e stravolto i piani di mister Runjaic, privandolo della possibilità di testare il 4-3-2-1 su cui aveva lavorato nelle ultime settimane. Il retropassaggio sbagliato a Okoye e la sportellata in pieno volto a Zanoli sono due errori gravissimi e non ammissibili da un difensore di Serie A. Non è la prima volta che il gigante francese cade in ingenuità di questo tipo: secondo rosso diretto in stagione e un'altra settimana per riflettere su se stesso. Servirà? Il potenziale per fare bene questo ragazzone lo avrebbe anche ma deve migliorare in fretta su concentrazione e gestione dei momenti. 

Una squadra in difficoltà. Con un uomo in meno per quasi tutta la partita, l’Udinese ha faticato a riorganizzarsi e non ha mai dato l’impressione di poter impensierire seriamente un Genoa cinico e ordinato. Leali non sporca i guanti se non per due iniziative solitarie di Thauvin. Gli ospiti, senza strafare, hanno sfruttato al massimo gli errori dei friulani, portando a casa tre punti preziosi con una semplicità disarmante. Effetto Vieira per modo di dire, il Grifone visto ieri deve ringraziare i bianconeri per aver gettato via la partita.

I cambi operati da Runjaic nel corso della partita non hanno cambiato l’inerzia di una gara dal destino segnato, anzi hanno forse peggiorato le cose. Ebosse fisicamente non all'altezza, Rui Modesto e Atta gettati nella mischia tanto per. Anche il tecnico tedesco, dopo che l'espulsione gli ha stravolto i piani, c'ha capito ben poco, buttando un tempo intero con Karlstrom difensore centrale, Ekkelenkamp mediano e Davis largo sulla linea laterale. Poco senso ha comunque parlare dei singoli perché ieri, Zemura a parte che almeno ci ha messo un po' di dinamismo, sono tutti insufficienti.

Il dato che più preoccupa è l’assenza di vittorie da oltre un mese (l'ultima quella con il Cagliari dello scorso 25 ottobre) a cui si sommano 4 sconfitte e 1 pareggio nelle ultime giornate. La squadra appare incapace di reagire, di trovare quella grinta necessaria per invertire il trend negativo. Non è solo una questione tecnica, ma anche mentale: manca quella fame, quella grinta che aveva caratterizzato l'ottimo inizio di campionato.

Ora tutti gli occhi sono puntati sulla prossima sfida contro il Monza, una gara che assume i contorni di uno spartiacque. Contro una squadra che occupa il fondo della classifica, l’Udinese non può assolutamente permettersi di sbagliare. Una vittoria potrebbe ridare fiducia e slancio, mentre un altro passo falso rischierebbe di far sprofondare ulteriormente i bianconeri in una crisi che diverrebbe difficile da gestire. Serve una risposta forte, chiara, immediata.

Runjaic e i suoi uomini sono chiamati a ritrovare compattezza e a dimostrare che la squadra ha ancora le qualità e la determinazione per lottare. I tifosi, nonostante la delusione, continuano a sostenere la squadra, ma il tempo per le scuse è finito: l’Udinese deve tornare a essere protagonista.


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