Udinese, contro una Juve così serviva coraggio, non prudenza
A Torino l’Udinese esce sconfitta 3-1 contro una Juventus tutt’altro che irresistibile. Una partita che lascia più rimpianti che rabbia, perché la sensazione è chiara: si poteva fare di più.
I bianconeri friulani sono partiti con il freno a mano tirato, timidi e impauriti, proprio come accaduto contro Sassuolo, Cagliari e Cremonese. Il rigore iniziale concesso da Di Bello — l’ennesimo episodio arbitrale sfavorevole — ha certamente indirizzato la gara, ma non può bastare a spiegare l’approccio rinunciatario visto nei primi trenta minuti. Quando finalmente la squadra di Runjaic ha capito che la Juventus era in evidente difficoltà, è arrivata la reazione: pressione più alta, idee più chiare e un gran gol di Zaniolo che aveva riacceso la speranza.
Nel momento migliore, però, l’Udinese ha di nuovo abbassato il ritmo. L’uscita di Zaniolo ha tolto alla squadra il suo punto di riferimento tecnico e mentale. Da lì in avanti i cambi di Runjaic hanno lasciato più dubbi che soluzioni: scelte difficili da comprendere, che non hanno dato né equilibrio né incisività. La Juventus, per contro, ha ritrovato fiducia e con il colpo di testa di Gatti ha rimesso la partita sui binari giusti, chiudendola poi nel recupero con il rigore di Yildiz.
È vero, l’arbitraggio di Di Bello ha inciso. Due rigori molto dubbi e un metro di giudizio tutto a favore dei padroni di casa. Ma la verità è che l’Udinese non può nascondersi dietro gli episodi: il problema è l’atteggiamento. Contro una Juve in crisi, priva di certezze e a tratti quasi rassegnata, serviva personalità, fame, ambizione. Invece è arrivata una prestazione a metà, senza convinzione e senza il coraggio di provarci davvero.
Si torna a Udine con l’amaro in bocca, perché perdere contro una Juventus così opaca racconta bene i limiti di una squadra che sembra accontentarsi. Non basta “non sfigurare”, serve la voglia di competere. L’Udinese vista a Torino ha mostrato di avere qualità, ma anche un evidente vuoto di fiducia. E finché mancherà la convinzione di poter vincere partite come questa, ogni sconfitta sarà più pesante del risultato stesso.