Udinese-Atalanta in campo nonostante il covid. Ma questo si può definire calcio?
di Stefano Pontoni
Nonostante ciò, nonostante il divieto dell'Asl le cui decisioni da ieri non hanno più alcun valore Udinese-Atalanta si svolgerà regolarmente. Assurdo? Sì ma è questa la decisione del Tar, un precedente che farà giurisprudenza e che unito al nuovo protocollo dovrebbe salvaguardare il calendario e di conseguenza l'immagine del campionato.
Sarà una partita surreale, con il calcio vero non avrà nulla a che fare. Una giornata triste, l'ennesima sconfitta di un sistema inefficiente ed inadeguato. Noi saremo sugli spalti, come sempre, ma questa schifezza non meriterebbe alcuno spettatore.
Ma che campionato è mai quello in cui deve giocare per forza una squadra, l'Udinese, messa ko dal covid? Si può definire questa una sfida regolare ed equa? Una formazione raccapezzata da Cioffi, senza allenamento, e imbottita di Primavera sarà costretta a scendere sul terreno di gioco per evitare oltre al danno la beffa di una penalizzazione. Giocare nel bel mezzo di un focolaio è una scelta illogica e irresponsabile.
Ha la meglio, per ora, la linea oltranzista e intransigente della Federazione e della Lega. Il dikatat dei piani alti è sempre lo stesso, the show must go on, perché la Serie A non può permettersi economicamente uno stop generale. Chi pensa, però, che questo possa essere uno spettacolo non è altro che un folle. Situazioni del genere, lo scrissi già qualche settimana addietro, non fanno altro che uccidere quell'ultimo briciolo di passione che è rimasta.
Questo calcio non merita l'attenzione di nessuno.
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