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Salvi! Obiettivo Europa? Meglio i giovani...come quel Gabriel Silva

di Davide Rampazzo

Finalmente salvi. Con la vittoria di Pescara l'Udinese aggiunge gli ultimi 3 mattoncini e raggiunge la salvezza, considerata una formalità ad inizio stagione, diventato obiettivo minimo dopo un inizio stentato e conquistata con irrisoria facilità una volta venuti meno gli impegni europei. 40 punti in 27 giornate sono un buon bottino considerando l'impegno gravoso dal punto di vista mentale dei preliminari di Champions, la conseguente Europa League con l'impossibilità di riposare e l'incredibile numero di infortuni che non ha risparmiato quasi nessuno. Guidolin può a ragione difendere il suo giocattolo dagli attacchi strumentali che gli arrivano quasi quotidianamente: il gioco non piace ma quasi da nessuna parte ci si diverte, altrove con i mezzi dell'Udinese si rischia grosso, qui si "rischia" di andare ancora in Europa.

Un obiettivo aritmeticamente vicino ma teoricamente lontano. Il sesto posto, oggi occupato da una pretendente di tutto rispetto come la Fiorentina a 45, un domani potrebbe non essere sufficiente qualora la Roma dovesse ribaltare il risultato contro l'Inter nella semifinale di ritorno di coppa Italia. Il quinto posto disterebbe quindi 7 punti e significherebbe scavalcare, oltre a Fiorentina e Catania, anche una tra Lazio e Inter. Difficile, forse quasi impossibile. Talmente difficile che se fossi costretto a scegliere tra il lottare per l'Europa con lo stesso schema di gioco e gli stessi interpreti e lo sperimentare per il prossimo anno con l'inserimento dei tanti giovani io opterei per la seconda scelta, con la possibilità di fare pure meglio con loro. Pensate a Gabriel Silva, ad esempio. Probabilmente mvp di un match non bellissimo, ha dimostrato visti i trascorsi difensivi di non aver particolari problemi a presidiare la sua zona in fase difensiva e di saper distendere la sua falcata negli spazi, permettendo all'Udinese di attaccare con un uomo in più. Baratterei volentieri qualche errore nel finale di stagione per aver un giocatore pronto per l'anno prossimo e di questo potenziale, così come accetterei di buon grado qualche errore di troppo dei vari Faraoni, Rodriguez, Campos Toro.

In un certo senso Guidolin aveva anticipato le mosse di ieri. Non aveva negato la possibilità di attaccare con più uomini e nemmeno di utilizzare il finale di stagione come laboratorio per il prossimo anno, con l'inserimento dei giovani. Ammettiamo anche che farlo contro la squadra meno forte del campionato facilita le cose. Un Pescara, al cambio della guida tecnica, che a precisi limiti nella rosa aggiunge una gestione tattica scriteriata con il sacrificio dei migliori per un impianto di squadra prettamente difensivo. Nel secondo tempo infatti, con Weiss e Sculli in campo, pur senza impressionare e con la spinta del risultato da recuperare, la squadra abruzzese è sembrata ben altra cosa tanto da costringere l'Udinese a difendere il 150esimo di Totò. Quasi dimenticavo, l'incredibile traguardo raggiunto dal capitano nella giornata di ieri. Totò è il giocatore ideale, il trait d'union tra il vecchio e il nuovo. Un nuovo costituito da una squadra giovane, frizzante in campo e che osa, con Muriel e Maicosuel: nessuno ne farà una colpa di una mancata qualificazione in coppa con questi ingredienti sul terreno di gioco.


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