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Ognuno al proprio posto, Tudor e l'Udinese ripartono così

di Jessy Specogna

Il ritorno di Igor Tudor sulla panchina dell'Udinese coincide con una vittoria. Un successo netto, meritato, un 2-0 che non lascia spazio a critiche o ad ulteriori repliche. L'Udinese, dopo due battute d'arresto consecutive e il cambio di allenatore, torna a vincere e, per larghi tratti, anche a convincere. Tante le note liete del pomeriggio: dalla tenuta difensiva ad un Mandragora finalmente degno dei soldi spesi per acquistarlo, da un Pussetto devastante ad un atteggiamento tattico finalmente rinnovato. In cantina il 3-5-2, dentro il 4-3-3, che in fase di non possesso diventa un 4-5-1 con De Paul e Pussetto bravi a scendere sulla linea dei centrocampisti.

Il grande merito di Tudor, al quale sicuramente non si poteva chiedere molto visto che qui da solamente due settimane e reduce da soli due allenamenti svolti con il gruppo al completo, è stato quello di mettere ognuno al proprio posto. La cosa più semplice, ma allo stesso tempo la più efficace. Dietro la difesa a quattro ha retto alla perfezione contro un Genoa mai effettivamente pericoloso, incerti Zeegelaar e De Maio, ma nel complesso la prestazione di reparto è stata confortante dopo le otto reti prese nelle ultime due partite contro Juventus e Napoli. Nota di merito per Juan Musso, autore di una parata strepitosa nel finale su Kouamè. 

In mezzo Sandro sa dettare i tempi di gioco e Mandragora e Fofana, finalmente, sono stati protagonisti di una prestazione convincente. Una perla il gol del classe '97 napoletano. Ma la vera novità è stata quella del tridente offensivo, richiesto a gran voce dalla piazza. Bene tutti e tre gli interpreti del reparto. De Paul finalmente messo nel suo ruolo, quello nel quale con Velazquez aveva dato il meglio di sè, largo a sinistra; Okaka un gladiatore al centro dell'attacco; Pussetto in versione uragano largo a destra. Premiata infine la scelta di Tudor di puntare sulla fisicità e la garra dell'ex Watford piuttosto che su Lasagna, entrato in campo nella ripresa proprio al posto del numero 7 e mangiatosi un gol clamoroso davanti a Radu.

Poche mosse quelle adottate da Tudor per sistemare la squadra in vista del suo esordio bis sulla panchina bianconera, ma decisive. Semplicità e concretezza, l'Udinese riparte da qui.


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