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Mercato Udinese 2016: tre cose che tengo, tre cose che butto

di Stefano Pontoni

E anche questa volta si è chiuso il mercato. Da Milano si è fatto ritorno in quel di Udine, dove ora conteranno i risultati sul campo. Basta trattative, basta procuratori e spazio solo al calcio giocato. Solo lì capiremo se i dirigenti bianconeri hanno lavorato bene. Di questa lunga sessione mi tengo tre cose, tre invece le butto via.

Mi tengo...

1- ovviamente, De Paul. L'avrei voluto già due anni fa quando invece poi finì al Valencia. Ora è finalmente dell'Udinese. Non sarà Di Natale ma questo 10 sicuramente ci farà divertire tutti. Non ho dubbi, il futuro e le fortune di questa squadra sono nei suoi piedi! Vamos Rodrigo.

2- Le cessioni di Edenilson e Guilherme. Finalmente ci siamo tolti dai piedi questi due giocatori inadueguati per la maglia dell'Udinese. Non ne hanno imbroccata davvero una ed è un bene che siamo riusciti a cederli. Non ci mancheranno, credetemi.

3- I due prestiti di Kums e Penaranda. Siamo in un periodo di recessione. Meglio loro in prestito che Marquinho e Adnan a titolo definitivo.

Non mi tengo...

1- L'affare Harbaoui. Uno che arriva a Udine e ti dice: "Sono in cerca della gratificazione economica", e poi non riesce ad indovinare nulla in campo è meglio perderlo che trovarlo. Affare senza senso, è finito all'Anderlecht per fortuna.

2- Nemmeno un acquisto italiano. Bonato aveva detto che si sarebbe rinforzato lo zoccolo duro tricolore. Dopo Sassuolo mi aspettavo una svolta nazionale. Nulla.

3- La permanenza degli insoddisfatti. Thereau, Badu, Heurtaux e Danilo volevano andarsene. Peccato che nessuno li ha presi. Ora resteranno qui a guidare la squadra ma con quali motivazioni?


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