Meglio Gotti che mai... (di Giacomo Treppo)
Dopo dieci minuti del primo tempo, ben prima che il Genoa segnasse il suo gol, mi sono detto: adesso scrivo a Stefano e gli dico, fammi scrivere un editoriale! Stefano mi aveva chiesto già varie volte di tornare a scrivere per Tuttoudinese, ma quello che sembra semplice dal di fuori costa una fatica che nemmeno dieci ore da facchino e così ho preferito rimanere tifoso e basta, che già si soffre e non poco! Poi il Genoa ha anche segnato, siamo andati sotto, ma la mia idea non è cambiata ed ho avuto ragione. Perché? Perché la tattica vince sulle tecnica, sempre! A meno che tu non abbia Maradona in squadra, ed oggi non lo ha nessuno.
Il gol che ci ha segnato il Genoa era inevitabile, troppo bella quella azione, troppo veloce, troppo bel palleggio. Impossibile evitare il gol... provate a ricordare, rispondere pure: vi ricordate l'ultimo gol preso senza un errore difensivo? Perché la nostra difesa era schierata bene, ma loro sono stati più veloci e precisi di chiunque. Avrebbero segnato anche al Real, anche al Milan di Capello!
Ma l'Udinese aveva un equilibrio... un equilibrio che non pensavo fosse realizzabile. Bastavano cinque minuti di partita per capirlo. Così come sono bastati cinque minuti contro l'Atalanta, e anche se poi siamo passati in vantaggio sapevo che sarebbe stata una catastrofe; cinque minuti contro la Roma idem... cinque minuti contro un Genoa in formato Europa e mi sono detto: scrivo a Stefano, perché oggi o pareggiamo o vinciamo!
Ma devo fare un passo indietro per farmi intendere. Udinese Torino, equilibrio tattico buonissimo. Nel secondo tempo c'è una pausa per un infortunio e Gotti spiega a Lasagna cosa deve fare. Si vede che il giocatore gli risponde con sufficienza. Guardo e penso: ma è scemo? È il tuo allenatore e non avete mai giocato così bene quest'anno, nemmeno contro il Milan, e lo tratti così?
Ebbene, leggo le formazioni di oggi, dopo tanti allarmismi fatti di Samir e Fofana (se vi offendete problemi vostri, io lavoro tutta la settimana e nei giorni di festa a mezzanotte e mezza sto a parlare sui social coi tifosi perché per noi questa squadra è vita! È fede! È sangue!... quindi posso giudicare e criticare. I giudizi sono sempre sportivi e mai personali), ma ecco che Gotti mette dentro l'ottimo Nuytinck (uno dei pochi che potrebbe giocare in un top team) e De Maio, l'esperienza al potere. Il centrocampo è quadrato (per uno educato alla tedesca come me vuole dire quanto di meglio possiate immaginare) e davanti un Lasagna ultimamente troppo viziato siede in panchina.
Subito penso a quel maestro di calcio che è Adriano Fedele, a una cena anni fa alle Valanghe di Nimis, me lo presentò Monica Valendino... il mister mi disse: quando certi giocatori fanno errori individuali, li devi mettere fuori. Ovviamente non posso riportarvi il discorso e la frase integrale, dovremmo essere in un bar con un rosso davanti a microfoni spenti, ma quello che ha fatto oggi Gotti e ciò che io avrei obbligato ogni allenatore a fare dopo Atalanta e Roma se fossi stato un DS.
Oggi ho visto un equilibrio tattico dal primo minuto che non vedevo dal secondo tempo di Udinese Bologna, quando in panchina c'era Davide Nicola e vincemmo 2 a 1. Il Bologna aveva giocato da Dio le due partite precedenti senza vincerle, era ovvio che sarebbe venuto a Udine ad asfaltarci: invece vincemmo. Di lì in poi il Bologna iniziò una media da Champions League, a Udine invece Gino Pozzo e chi per lui esonerarono Nicola, un'autentica follia.
Non ci posso fare niente, ma sono venuto su con un allenatore sacchiano (442 di zona e tattica integralista) e poi l'elastico di Zaccheroni. Lo “stin calmus philosophy” di Guidolin era la giusta sintesi, la ciliegina sulla torta. Non potevo sopportare un Tudor che rinnegava il predecessore pur copiandolo, che tirava fuori sparate contro la scaramanzia nel feudo che fu del Guido da Castelfranco Veneto, proprio lui, il mister più bravo e più scaramantico che abbiamo avuto.
Oggi già nei primi dieci minuti avevamo un equilibrio perfetto tra pressing alto e densità difensiva: tradotto... fra rompere le balle a chi costruisce il gioco e subito dopo tornare a occupare tutti gli spazi in difesa. Calcio d'angolo per il Genoa; i loro giocatori stanno al limite dell'area e noi difendiamo con una zona, sì, ma perfetta! diversamente dagli anni scorsi, perfetta nella sua disposizione.
E torniamo alla saggezza di Fedelone (non si offenda, ma io lo chiamo così): fuori Samir e lo “sventurato” Jajalo che guarda caso sbagliano sempre nelle partite decisive. Dentro giocatori di affidamento come De Maio e Nuytinck. Il giudice sportivo ci fa un favore e ci permette di avere un magnifico Wallace a centrocampo. La prestazione del brasiliano oggi dovrebbe avere una colonna sonora dei Queen: invisible man, perché si vede poco ma è sempre dove deve stare, è sempre a fare la cosa giusta al momento giusto. Sapete da cosa si capisce la bontà della prestazione di Wallace? Da quella di “Mercurio” Mandragora. L'under 21 è come il mercurio. Se il centrocampo fa schifo lui gioca peggio; se il centrocampo è ben disposto diventa un giocatore importantissimo. Oggi la sua prestazione è stata ottima. Ed è stata ottima grazie a Wallace, al suo muoversi sempre bene in mezzo al campo.
De Paul poi mi ha fatto ricordare quando mia moglie va dal parrucchiere, si mette un paio di jeans e una maglia nera attillata e io mi innamoro ancora come feci anni fa. Ma non è merito suo... non è merito di De Paul o di Lasagna se abbiamo vinto 3 a 1... il merito è di Gotti, un Guidolin in piccolo che con grande umiltà ha messo la squadra in campo da Dio. Dio & umiltà... se non fosse sacrilego bisognerebbe citare San Francesco.
Io voglio Gotti, voglio Udinese Torino e Genoa Udinese. Non voglio allenatori da Isola dei famosi, seconde scelte o puntate alla roulette di Nova Gorica. Voglio un allenatore preparato, saggio, umile ed attento, con l'aiuto di Pierpaolo Marino.
Così a gennaio potremo mandare Samir, Fofana e Teodorczyk a Londra per aiutare i cugini e continuare un'avventura che ci manca da anni. Nel solco della saggezza di Delneri, nel solco della cura difensiva di Nicola, nel silenzio e nelle poche parole di Gotti.
IO VOGLIO GOTTI!!!