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Lazio-Udinese: l'analisi tattica

di Giacomo Treppo

Domenica l’Udinese affronterà una bestia ferita. Ferita nell’orgoglio e nel mercato. La mancata qualificazione alla Champions ha avuto un contraccolpo importante sull’ambiente laziale, e non solo nello spogliatoio. Come spesso accade per le squadre che falliscono i preliminari della competizione maggiore, l’annata inizia all’insegna delle difficoltà. Ma la squadra celeste ha una buona rosa per affrontare il campionato di serie A, quanto meno discreta per l’alta classifica.

La Lazio gioca, sulla carta, con un 433. In realtà la disposizione tattica è molto più “fluida” di come potrebbe sembrare. La parola d’ordine è togliere punti di riferimento alla difesa avversaria, e la rosa a disposizione dalla cintola in su aiuta molto. I movimenti delle punte e gli inserimenti da dietro sono fatti a notevole velocità e con buona conoscenza reciproca. In questo caso il deficit di mercato in entrata diventa un’arma a proprio favore.

Ma veniamo alla problematicità della partita di domenica: la Lazio ha una fase offensiva che pare speculare al punto debole dell’Udinese. I celesti sanno partire larghi dalla trequarti, con grande velocità, per poi accentrarsi. Abbiamo visto contro il Palermo, ma anche nelle amichevoli estive, come l’Udinese soffra questi particolari movimenti. Se a sinistra Ali Adnan pare crescere velocemente a livello tattico, a destra Edenilson ha mostrato più bravura ad attaccare che a difendere. Il laterale destro non ha ancora espresso il potenziale che abbiamo tutti ammirato l’anno scorso, al Genoa. La Lazio è molto brava anche a portare via l’uomo di difesa dal centro, spesso grazie a Parolo che al Parma faceva lo stesso movimento ad aggirare la difesa sul secondo palo.

Per bloccare la squadra capitolina sarà molto importante ripetere una prestazione come quella vista contro la Juventus, anche se ora la squadra di Torino soffre molto le fasce mentre la Lazio, come già detto, ne fa il punto forte. Sarà basilare che le due mezzali aiutino i laterali in fase di ripiegamento. Se l’Udinese vuole portare a capovolgimenti di fronte guidati dalle veloci ali, allora il centrocampo dovrà fare gli straordinari in diagonali a scalare per bloccare eventuali ripartenze degli uomini di Pioli. Da quanto detto deriva l’importanza della compattezza della squadra in campo. Al di là della disposizione tattica anti-Lazio, sarà importante mantenere vicini i reparti in fase difensiva. Se Fernandes e l’altra mezzala devono fare le due fasi, allora una squadra lunga gli toglierà il fiato dopo massimo un tempo e comunque una fase di interdizione a maglie larghe è inutile.

In fase d’attacco invece, l’Udinese può puntare sulla velocità di Totò Di Natale. La difesa laziale è piuttosto impacciata nel breve e la fulmineità dell’attaccante bianconero può rivelarsi fatale. Il bomber napoletano ha segnato di più fra le mura amiche rispetto alle partite in trasferta, ma il tutto dipende dalla disposizione e dall’atteggiamento della squadra. Quando in rosa c’erano Inler, Isla, Asamoah e un certo Alexis Sanchez i gol in trasferta non mancavano. Ora l’Udinese può contare su ali veloci e Fernandes bravo a verticalizzare o fare assist, ma anche su un Zapata che riesce ad alzare la squadra grazie a lanci lunghi dalle retrovie. La rosa finalmente è completa, ora tocca a Colantuono farla rendere a dovere.

Buona partita.


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