La vittoria dei tifosi: fattore "Friuli"
Oggi tutti parlano giustamente (noi compresi) di Beto, di Molina, di Cioffi. Io voglio dare merito ad altri grandi protagonisti: i tifosi. Mai come ieri il fattore Friuli è stato determinante. Nel momento peggiore, quando il Cagliari è passato in vantaggio con Joao Pedro, si è sentita la spinta incredibile del pubblico. Il pareggio è frutto anche di questo, ne sono convinto. Si vedeva negli occhi dei giocatori una fiamma che ardeva, c'era la voglia di spaccare in due il Cagliari e andare a prendersi a tutti i costi la vittoria.
Un incitamento pazzesco, un clima - come affermato nel post gara dal ditì Marino - da Maracanà. Da quanto non si respirava un'aria così?
Mi sono divertito, anche in tribuna stampa saltavo come se fossi in Curva. Quanto mi piace vivere in questo le partite, quanto mi piace questa Udinese. Sensazioni ed emozioni che non provavo da tanto tempo. Iieri finalmente mi sono riconciliato con la mia squadra. Non è soltanto per il risultato ma anche e soprattutto per tutto il resto. Dopo due anni di covid, stadi chiusi e spalti vuoti abbiamo tutti bisogno di partite del genere. Di cantare insieme, di abbracciarci, di gioire, di sentirci parte di un qualcosa.
Che la giornata di ieri rappresenti un punto di partenza. Squadra e tifosi devono tornare ad essere un corpo unico e non due parti distaccate. Vincenti insieme. Lo capisca una volta per tutte la società che nascondere i giocatori, rinchiuderli in una bolla non ha senso, tanto meno in questa città che ha sempre avuto profondo rispetto e correttezza nei confronti dei propri beniamini.
Il pubblico friulano sa dare tanto. Riportino i giocatori nei parcheggi, alle cene dei club com'era ai tempi di Poggi e Calori. L'identità si costruisce anche così e così si costruiscono anche i risultati. Se non mi credete chiedete pure a Zac, a Marcio e a tutti quelli nonostante siano passati tanti anni e ci siano magari di mezzo migliaia di chilometri di distanza ancora si sentono visceralmente legati a questa terra.
L'Udinese è un bene di tutti, soprattutto di chi da sempre la sostiene nonostante tutto.