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Kosta, allenatore con le palle. L'Udinese ritrova quella fame che aveva perduto ma stin calmuts

di Stefano Pontoni

L’Udinese trova il primo successo in campionato battendo la Lazio per 2-1. Un successo che al Friuli mancava dal 30 dicembre 2023, quando arrivò quel 3-0 al Bologna che ci indusse a pensare di poter centrare senza troppi patemi la salvezza con Cioffi in panchina. Tremenda illusione. Sono trascorsi ben otto mesi senza vincere una partita tra le mura di casa (Avellino di Coppa a parte). Una sofferenza lunghissima per tutti. Sembra impossibile ma quelli di ieri sono davvero i primi tre punti festeggiati sotto la Curva Nord di tutto il 2024 e siamo ad agosto. Ne avevamo davvero bisogno.

Ci voleva una partita del genere per far riconciliare la squadra con i propri tifosi, per chiudere una volta per tutte con la passata stagione e iniziare a camminare insieme verso il futuro. Tre punti meritati, frutto di una prestazione solida e grintosa. Il gioco non è ancora quello spumeggiante promesso ad inizio preparazione ma i bianconeri hanno mostrato altri passi avanti dopo il pareggio del Dall’Ara. Concretezza, senza troppi fronzoli, perché ciò che conta è fare risultato. E sono già quattro i punti in saccoccia (lo scorso anno ci vollero ben 7 giornate per racimolare lo stesso bottino).

Parecchio merito va dato a Kosta Runjaic. Arrivato a Udine tra lo scetticismo generale (facile salire oggi sul carro del tedesco), con poche parole e già tanti fatti, ha ribaltato l'Udinese. "Un allenatore con le palle" (rubo questo commento azzeccatissimo ad un tifoso), imbarazzato dai cori della Nord e dalla troppa attenzione mediatica che il mondo del pallone gli sta riservando. D'altronde "sto facendo soltanto il mio lavoro e abbiamo ancora tanto da migliorare" ha detto con umiltà e misura.

"Uno con le palle", sì è proprio così: ha messo fuori chi per voglia e attaccamento non poteva far parte del suo progetto (vedi Success e Ebosele tanto per fare due nomi); ha convinto la proprietà a prendergli i giocatori giusti per il suo calcio; ha dato mentalità e coraggio ad una squadra che una partita come quella di ieri avrebbe finito per pareggiarla se non perfino perderla; ha fatto di grinta e aggressività la base su cui costruire una stagione importante. 

L'Udinese, negli uomini, per ora è praticamente la stessa che lo scorso maggio è andata ad un passo dalla B. È bastato un Karlstrom qualunque in mezzo al campo per trasformare un gruppo di giocatori in una squadra. Quando verranno inseriti Ekkelenkamp, Iker Bravo, Pizarro, quando ritroveremo anche Sanchez, allora credo ci si potrà divertire. 

Nel mentre Kosta è riuscito a recuperare Brenner (ieri finalmente nel vivo del gioco), ridare slancio ad un campione che sembrava ormai perduto come Thauvin (prestazione pazzesca del francese, a dimostrazione del perché è campione del mondo), serrare la difesa (insuperabile a tratti il terzetto Perez-Bijol-Giannetti), a dare ordine perfino ad Ehizibue (se miglioriamo le fasce possiamo lottare per la parte sinistra della classifica).

Insomma, l’Udinese ha iniziato a mostrare una faccia nuova, un gioco in alcuni tratti ancora simile all’anno scorso, ma più intenso in tutti i reparti e nella lettura anche delle fasi della partita senza il pallone. Si può ancora crescere, qualche contropiede di troppo, infatti, è stato sprecato e qualche cross in più dalle fasce può arrivare. Grazie a questa vittoria però il morale resta alto per migliorare sotto tutti gli aspetti. 

Come ai tempi di Guidolin dico "stin calmuts" perché farci prendere dall'entusiasmo è cosa facile. Siamo soltanto alla seconda giornata, per festeggiare c'è tempo. Tutti zitti e lavorare duro, come fatto finora, e come vuole Kosta. "Bella la vittoria con la Lazio ma c'è già la partita del Como da preparare", cit.


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