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Il punto debole non sono le grandi

di Giacomo Treppo

L’Udinese ha chiuso il girone di andata con un punto in più di Colantuono, ma come spesso sostengo, il confronto che salta un girone è inutile. Nel mondo del calcio 6 mesi sono un’eternità. I confronti bisogna farli con il girone di ritorno del campionato prima. Allora, il duo Colantuono De Canio chiuse con un misero bottino di 15 punti, e ringraziamo il tecnico lucano e un certo signor Kuzmanovic che si vinse contro Fiorentina e Napoli in casa, risultati tutt’altro che scontati, altrimenti ora dovremmo parlare di sfide all’Entella o il Benevento (con tutto il rispetto, si intenda!).

Rispetto al girone di ritorno 2015/16 l’Udinese di Iachini e Delneri ottiene un confortante +10, segno che l’aria è cambiata. Ma dove? In cosa? Ho provato, come solito fare, a dividere la classifica in tre fasce: le prime sei, le ultime sei e le sette centrali. Ho analizzato la classifica del girone di ritorno dell’anno scorso e quella del girone di andata di quest’anno. Vi parrà strano, ma i bianconeri hanno totalizzato meno punti dell’anno scorso con le squadre del Cagliari in su. De Canio e “Cola” ne fecero 11, Iachini e Gigi 10, addirittura -1. Contrariamente a quello che pensiamo un po’ tutti ultimamente, il disastro avviene contro le pari grado. Contro le prime sei della classifica, nella primavera 2016 totalizzammo 5 punti contro i 6 di quest’anno, risultati tutto sommato buoni. E’ contro le pari grado che c’è stata un’autentica debacle: 6/7 l’anno scorso e 4/7 quest’anno. Dove l’Udinese è cresciuta tantissimo è contro le ultime sei: in questo girone 2016/17 abbiamo vinto cinque partite su sei, perdendo unicamente a Sassuolo. Uno score di +11 sui miseri tre punti dell’anno scorso, sempre nel ritorno.

Cosa ci dicono questi numeri? Che l’Udinese è rinata come squadra, che sa affrontare le squadre meno forti con maggiori motivazioni, che ha smesso di credersi più forte di quello che è per poi fare figuracce in giro per l’Italia (a volte anche al Friuli). L’Udinese sta mostrando una grinta e un gioco che la fanno eccellere contro avversarie più deboli (non è un caso che solo a Sassuolo, in bassa classifica per una serie di infortuni, abbiamo perso). Si dice che i bianconeri devono iniziare a fare punti con le grandi, ma non è vero: abbiamo vinto a Milano sponda rossonera e a Bergamo contro un’Atalanta. Sei punti contro le prime sei sono un buon bottino. La crescita deve sempre essere graduale, altrimenti causa dei contraccolpi o è figlia del caso. In questo girone di ritorno è contro Inter, Torino, Fiorentina, Chievo, Genoa, Sampdoria e Cagliari, che dovremo fare più punti. Quattro punti in 7 partite è un risultato da retrocessione, e l’Udinese di Delneri ha dimostrato di essere tutt’altro.

Intanto però godiamoci l’ottimo score di 15/6 contro le ultime. Segno che la mentalità del supermarket è cambiata. Forse anche perché si è tornati a puntare su giovani che hanno più motivazioni. Il ritorno al DNA dell’Udinese pozziana ha portato a un netto miglioramento in classifica. Sarà il ritorno a far vedere se le zebrette sapranno ripetersi contro le ultime sei (4 trasferte e due in casa) e specialmente contro le sette centrali (4 trasferte e 3 in casa). Paradossalmente, giocare fuori casa contro squadre che abitualmente si chiudono può diventare un arma da sfruttare a proprio vantaggio. Ma saranno le partite casalinghe contro Cagliari, Genoa e Sampdoria a dirci se davvero possiamo fare un altro passo in avanti.

Ultima curiosità: se consideriamo il campionato 2015/16 nel suo totale e lo raffrontiamo con il girone di andata del 2016/17, notiamo che a parità di incontri casalinghi/trasferta di queste prime 19 partite, l’anno scorso avevamo totalizzato 18 punti, quest’anno 25. Quindi non preoccupiamoci se abbiamo perso due partite consecutive in casa contro Inter e Roma, ma di come usciremo dallo stadio di Empoli domenica sera. Da domenica inizia un altro campionato, quello della crescita di squadra!


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