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Godiamoci questa Udinese: è il momento più bello dopo anni bui e il futuro lo sarà ancor di più

di Stefano Pontoni

Sarà ancora Serie A e non era scontato per la piega che aveva preso ad un certo punto la stagione. Primo obiettivo raggiunto, ora con maggiore serenità ma con la stessa determinazione si può provare a scalare la classifica, perché no a raggiungere la parte sinistra del tabellone. 

Il presente è bello. I bianconeri giocano alla grande e finalmente stanno mettendo in mostra tutto il loro potenziale. Il futuro potrebbe esserlo ancora di più visto che questa squadra ha ancora ampissimi margini di miglioramento.

Difesa solida, con Marì sempre più leader difensivo (a proposito, sono stati avviati i discorsi per un suo acquisto a titolo definitivo con l'Arsenal) e Becao pronto al grande salto. Anche a centrocampo sono tante le note liete, a cominciare da Makengo, il cui dinamismo è irrinunciabile. Molto bene anche Walace, il brasiliano sembra aver messo da parte una volta per tutte pause ed errori diventando un perno fondamentale nella mediana bianconera. Sulle fase la spinta di Udogie e Molina riesce sempre a fare la differenza. 

Impossibile non parlare poi di Deulofeu, giocatore di livello superiore che Udine si deve godere più a lungo possibile. 11 gol in stagione, allo spagnolo basta una giocata per fare la differenza. Degno erede di De Paul? Senza dubbio. Per qualità non è affatto una bestemmia accostarlo ai grandi friulani della storia, a Di Natale, Amoroso, Fiore. 

Determinante anche chi è entrato dalla panchina. Pussetto subito decisivo. L'argentino, rimasto troppo a lungo ai margini, vuole riconquistarsi lo spazio privatogli da quel tremendo infortunio della scorsa stagione. Samardzic da stropicciarsi gli occhi. Il tedesco rappresenta il futuro di questa squadra, la prossima stagione sarà sicuramente un titolare inamovibile dell'Udinese. Il futuro è suo, come testimonia un talento cristallino davvero difficile da trovare. 

Cioffi? A lui i meriti di aver trovato la giusta alchimia. Protagonista di questa rinascita bianconera, il tecnico toscano vuole viversi senza patemi il presente. Partita per partita da qui alla fine proverà a dimostrare di essere l'uomo giusto al posto giusto, l'allenatore con cui provare ad aprire un ciclo. Determinazione e fame non gli mancano assolutamente, senza dubbio la sua voglia è stata decisiva per rimettere in carreggiata l'Udinese. Da secondo sconosciuto ad allenatore di Serie A il salto è grande ma veramente meritato. 

Permettetemi in chiusura due parole sui tifosi. Mai come adesso negli ultimi anni si respirava questo clima. Anche ieri una grande festa bianconera sugli spalti, con la Curva Nord rimasta a cantare a lungo dopo il fischio finale. Bello, bello e ancora bello. Udine dopo anni di delusioni si riconcilia con il calcio e con la sua squadra ed è giusto così.


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