Con la grinta di Stramaccioni si può svoltare
E forse la rivelazione di questo anno, definito in molti modi (di transizione, povero di soddisfazioni e di grandi traguardi) e forse nemmeno troppo compreso dall’ambiente friulano, è proprio Andrea Stramaccioni. È stato detto molto su di lui in questi giorni, in queste settimane. Si è parlato di un suo possibile esonero, sono state evidenziate le carenze tattiche del suo scacchiere, ultimamente privo di grande originalità. Ma in un momento delicato, forse il più difficile della sua gestione, l’allenatore ha tirato fuori una grande professionalità, un carisma da vero condottiero ed una grinta eccezionale. Lo si è constatato anche domenica pomeriggio, quando Stramaccioni ha inveito parecchio nei confronti di Allan per un’errata gestione del possesso palla nei minuti di recupero. Una vera e propria lavata di capo. Un modo per far capire ai detrattori che il condottiero non ha esaurito le motivazioni e che la tempra da combattente è più viva che mai. Ed un messaggio forte e chiaro alla squadra: ora si fa sul serio, guai a chi non ci crede, a chi non scende in campo con la giusta convinzione, con la concentrazione necessaria per poter lottare per tutti i 90 minuti. Anche se ci si chiama Allan e si è uno degli intoccabili agli occhi di buona parte della tifoseria friulana. Una strigliata che rafforza il concetto espresso in maniera diretta ed esplicita negli spogliatoi del San Paolo.
E per quanto si è visto sul terreno di gioco la lezione pare sia stata ben assimilata dai giocatori. L’Udinese, come ha ammesso anche un veterano di tante battaglie, Giampiero Pinzi, in questo momento non è in grado di esprimersi in maniera serena e al meglio delle proprie possibilità. Il livello di autostima è piuttosto basso ed è normale, vista le serie negativa di tre sconfitte consecutive e di quattro gare senza vittorie. Però nel successo contro il Torino sono emersi il carattere della squadra tosta, la capacità di saper soffrire, la voglia di prendersi i tre punti per uscire dal momento difficile, per evitare di finire seriamente nella zona calda, per provare a dare realmente un senso a questa stagione e svoltare definitivamente. Ecco cosa si celava dietro a quel rimprovero di Mister Stramaccioni, tutti questi aspetti psicologici, queste motivazioni che hanno spinto l’Udinese a rialzarsi e a risorgere in questo frangente di stagione complicato, contro un avversario sulla carta nettamente favorito. È presto per dire se questa vittoria sarà anche la svolta della stagione. Era già successo altre volte di essere vicini a compiere il primo grande passo per diventare grandi, promesse poi non mantenute. Però la grinta contagiosa di Stramaccioni è un buon segnale per continuare a sperare e a sognare, almeno fino a quando la truppa seguirà il proprio comandante, energico e risoluto.