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C'è chi gioca a fare la formazione nel delirio del calciomercato, ma non è fattibile

di Davide Marchiol

Ci stiamo inoltrando sempre più verso luglio e, come tutte le estati, stiamo assistendo al delirio del calciomercato, di cui noi giornalisti siamo forse addirittura i principali attori, tra agenti che usano la stampa per diffondere notizie false, grandi scoop e il racconto di fatti. Questo calciomercato estivo però sembra avere qualcosa di leggermente diverso dagli altri. Le cifre che girano sono sempre spropositate, ma i soldi sembrano stavolta esserci, come ha fatto vedere l'Inter gestendo bene uscite ed entrate, o, per esempio la Roma. Una cosa sembra essere sicura, stavolta la lotta per i vari obiettivi, salvezza compresa, sarà ancor più serrata (pronto a essere smentito alla prima giornata, ma almeno l'impressione iniziale è quella).

L'Udinese, dopo una stagione orribile, che è parsa un po' come lo zenit di un quadriennio dove la gestione, lo dicono i numeri, ha avuto qualche pecca, sembra aver iniziato un ciclo almeno un po' più rassicurante. Questo non vuol dire che la salvezza stavolta sia in tasca, assolutamente, non travisatemi, ma almeno alcuni cambiamenti sembrano esserci stati. Pradè è arrivato per dare una mano concreta dal punto di vista tecnico e infatti raramente le cose si sono mosse così velocemente, poi chiaramente ci sono i tempi tecnici, una trattativa da circa 30 milioni che coinvolge due giocatori (Meret e Karnezis) richiede del tempo per essere definita in tutti i dettagli. Siamo rimasti tutti un po' stupiti dall'acquisto di Mandragora, da ufficializzare in queste ore, per 20 milioni, l'acquisto più costoso della storia bianconera. Certo la Juventus ha il diritto di recompra e al 99% lo farà valere, però il fatto che venga messo a bilancio per un anno senza sapere, sulla carta, se quei soldi rientreranno è già un segnale che qualcosina si sta muovendo. Poi siamo tutti in attesa di capire quanto valga effettivamente Velazquez e quanto varranno effettivamente i nuovi arrivi, ma una rivoluzione è in corso, di questo bisogna darne atto.

Nel mezzo di questo vortice più di qualcuno si è messo a fare la formazione dell'Udinese, mettendo dentro anche giocatori che, stando almeno a quello che sappiamo noi, non sono nemmeno più nel progetto. Un po' come la voce che voleva Molinaro a Udine e che non ha trovato alcun riscontro. La bellezza di parlare facendo solo ipotesi e senza avere fonti concrete. La realtà è i punti di domanda sono ancora tantissimi per quel che riguarda la rosa e la dirigenza è alacremente al lavoro per risolverli. Dopo tanti insuccessi la diffidenza è normale e non si preannuncia una campagna abbonamenti infuocata, ma è normale, dopo un periodo negativo abbastanza lungo la fiducia va riconquistata.

Già mettere in porta, in un'ipotetica formazione, uno tra Musso e Scuffet è un errore. Il primo non si sa se alla fine sarà effettivamente tesserato. Sono stati comprati due extracomunitari (lui e Machis) e il posto vuoto è uno solo. Quindi bisogna aspettare l'ufficialità che l'argentino non faccia un anno in prestito. Errato anche Scuffet. Tutti che adesso dicono che gli va data un altra chance, ma mettetevi anche nei panni di un ragazzo che è stato massacrato dopo un ciclo di partite in cui ha mostrato insicurezza. Quanta voglia avreste di scendere in campo nella stessa squadra? Io personalmente poca. Poi magari mi sbaglierò e lo rivedremo in bianconero. Però la mia idea è che il prestito in B sia la cosa più probabile. Molti mettono ancora Danilo in formazione, ma che il ciclo con lui sia chiuso è più che evidente. Così come si è chiuso quello con Angella. Per Nuytinck si faranno valutazioni più approfondite, ma si farà di tutto per prendere due centrali e uno farà da titolare insieme a Samir, il terrore dei tifosi a giudicare dai commenti sui social. Un'annata fantastica cancellata da una negativa. Aspetterei la terza prima di bollarlo definitivamente come bidone. In mezzo al campo si può dar per sicuro Behrami, meno Behrami e Hallfredsson, che potrebbero far parte della rivoluzione.

Altro nodo da sciogliere è quello che riguarda i tre dietro la punta. La società vuole fare una squadra per il 4-2-3-1 e le tante voci che riguardano ali o esterni offensivi lo confermano. D'altronde è il modulo di Velazquez e se è veramente lui il profilo definitivo per il rilancio, bisogna dargli gli strumenti per farlo operare. Barak e Balic verranno avanzati, ma mettere De Paul nell'undici non è corretto, perchè anche lui è sul mercato ed è stato fatto abbondantemente fatto capire dal suo agente. C'è da capire chi arriverà. C'è Ewandro che potrebbe finalmente trovare spazio, potrebbe arrivare Parigini, ma servirebbero un paio di nomi un po' più di spessore per non tremare. In attacco Lasagna e Vizeu sono i due prescelti. Quando sarà ceduto Perica arriverà un terzo elemento, che non sarà Cerri, si parla di Pussetto, ma spendere 8 milioni per un giocatore che dovrebbe giocarsi una poltrona per tre sarebbe sicuramente una mossa strana. A meno che non possa riciclarsi anche in altri ruoli, non lo conosco e quindi non mi sbilancio.

Per chi può, buone vacanze e buon mare, per noi invece sarà un'estate di lavoro di caldissima e sappiate che attualmente l'unica probabile formazione realistica per l'Udinese è questa: "(4-2-3-1) - ?"


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