Donadoni + Cassano. Che piaccia o meno può essere una formula di rilancio
Sarà solo fantamercato, saremo dei pazzi ad ipotizzare tutto ciò, a voler vedere nella presenza, vera e certificata, di Donadoni in un noto hotel di Udine, un cambio di panchina a fine stagione e l'avvio di un nuovo progetto che parta da zero per la società bianconera. Cosa ci facesse Donadoni in città non lo sappiamo, a qualche persona che gli ha chiesto un autografo ha risposto di essere di passaggio con amici. Siamo convinti però che le cose non accadono mai per caso. Partiamo da una constatazione reale: il paròn Giampaolo Pozzo è rimasto davvero molto deluso da Stramaccioni in questa stagione. Su di lui aveva personalmente puntato molto nella scorsa estate, credendo che potesse regalare una crescita importante ad una squadra giovane e un gioco frizzante dalle idee innovative. Queste cose però non si sono mai viste. L'Udinese ha continuato senza grossi cambiamenti con la filosofia guidoliniana del passato, ma Strama non è Guidolin. 3 sole vittorie in 16 partite, una brutta sconfitta a Cesena di una squadra molle e senza attributi, hanno fatto scattare l'ultimatum del Paròn che nel frattempo si guarda attorno. L'occasione di Donandoni, che dall'incubo Parma tra poco ne uscirà libero, è troppo ghiotta. L'ex Ct è un tecnico di assoluto valore e di grande blasone, il nome giusto per rilanciare una piazza nell'anno del nuovo Stadio. Il gioco offensivo di Donadoni poi piace tanto a Pozzo, da sempre amante di chi si vota all'attacco, magari a quel 3-4-3 che da Zaccheroni a Spalletti sotto il grande arco del Friuli ha portato grandi successi. Due indizi fanno una prova. Con Donandoni potrebbe arrivare poi Cassano, ora svincolato e dimenticato. Ok che il talento barese non piace per il suo carattere e per la sua condannevole condotta a tanti tifosi ma sul mercato ad oggi non c'è nome migliore del suo, a costo zero perché Pozzo non vuole spendere chissà quanto, per sostitutire Totò Di Natale, destinato a giugno a lasciare per approdare in MLS nei NY Cosmos che furono di Pelè. Il talento c'è ed è tanto, lo ha dimostrato trascinando da solo il Parma fino all'Europa League lo scorso anno a suon di gol e grandi giocate. Un giocatore che poi potrebbe essere un faro tra tanti giovani grazie alle sue esperienze passate tra Roma, Madrid, Genova e Milano. Un piano di rilancio che, possa piacere o meno, potrebbe essere già qualcosa di più delle magre politiche di queste ultime stagioni.