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Altroché si compra. Ad Udine si pensa a (s)vendere

di Stefano Pontoni

L'Udinese è in piena zona retrocessione. Tre sconfitte di fila in campionato, 5 partite perse in casa negli ultimi 6 incontri. Una squadra in completo declino, una nave che sta affondando inesorabilimente in mezzo alla tempesta. In questa situazione i tifosi sperano che la società prenda decisioni importanti, soprattuto in sede di mercato, per cercare di risolvere i problemi, ma ciò invece non passa per la testa dei massimi dirigenti bianconeri. Il mercato è aperto e l'Udinese, che avrebbe bisogno di molti rinforzi, magari italiani ed esperti per guidare questo giovane gruppo alla deriva, pensa al contrario a vendere, anzi a svendere ciò che resta. Basta è stato offerto alle grandi, così come Gabriel S. Per Heurtaux si aspetta l'offerta decisiva. Molti gregari poi, che non si capisce nemmeno per quale motivo siano stati acquistati nella scorsa estate, sono stati ceduti o sono sul mercato. Le casse dell'Udinese, piene zeppe di denari (e nella prossima estate verranno rimpinguate dalle plusvalenze di Candreva e Cuadrado), potrebbe premettere all'Udinese non solo dei giocatori di esperienza ma perfino i top player. Invece nulla. Ormai si rischia tanto e si continua a non investire e pensare solo ad un lungimirante futuro. Così però forse tutto potrebbe finir male molto prima e il progetto Udinese ancora peggio. Se l'affare di gennaio è prender un ragazzino argentino di 11 anni siamo alla frutta.


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