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Troppa Piacenza sotto le plance, Gesteco rispedita al mittente

di Franco Canciani

La Gesteco è andata incontro ad una delle sconfitte più brucianti nella propria breve storia. L'avversaria? Forte, sottovalutata, dominante sotto le plance ma tutto ciò è parte dell'analisi, tecnica, che Pillastrini e i suoi faranno durante la settimana, non della nostra; dopo un primo tempo giocato alla pari, infatti i ducali sono usciti di scena, non mostrando quasi mai lo spirito che ne ha sempre contraddistinto le prestazioni.

Troppo severo? Chi vi scrive ha sempre commentato con paterno affetto le vicende della squadra ducale, per ovvie ragioni, tanto che qualcuno mi considera 'nemico dell'altra parte' dimenticando quali siano i colori sotto i quali sono nato, quelli dei Savorgnan: a me piacciono poco altre cose.

A bomba: abbiamo sempre cercato di comprendere le vicende ducali con benevolenza, ma la stagione da poco iniziata è diversa. La competitività del torneo è elevatissima, la formula del campionato molto severa e nessuna squadra può distrarsi o dimenticarsi quali siano le proprie caratteristiche.

Skeens è il miglior rimbalzista del campionato; Miller un atleta eccellente che sa anche uscire dall'arco per ferire le difese avversarie; Gherardo Sabatini, in A2, è un playmaker che può agevolmente andare in perenne doppia doppia fra realizzazioni ed assist.

Nel primo tempo la Gesteco ha fatto match pari: un primo quarto che inizia male, subito 7-2 (3'); Lucio Redivo decide che non è il caso e con la solita combinazione di tiri (tanti) e assist (pochi) ribalta la situazione. La lotta ai rimbalzi appare già ìmpari, ma il gaucho ne mette 15 in 10 minuti di gioco e il primo quarto si chiude con un cesto di Gallo, 23-22 Piacenza e gara ancora imbastita. L'Assigeco ha già 13 rimbalzi recuperati, di cui 7 in attacco (4 in una sola azione) e Sabatini è ancora spento.

Salieri, non un pirla, capisce che dovrà bloccare Lucio ma al rientro il talento di Bahia Blanca riposa in panca. Non ci sono problemi: Mastellari per il sorpasso, Gallo mette un libero e impatta, Jack da tre e Berti in contropiede danno cinque lunghezze di vantaggio a Cividale (24-29 al 13'). Berti sbaglia un 'calcio di rigore', Bartoli è colto in violazione di tre secondi in area ma Piacenza ci capisce poco in attacco. La difesa di Cividale performa bene, Veronesi accorcia ma due canestri di Furin aprono ancora il divario. Sabatini entra in azione e mette sette punti di fila, Rota assiste Bartoli dall'arco ma a tre minuti dal thé caldo il vantaggio ducale scende a 3 soli punti (35-38); Skeens dalla lunetta, Sabatini idem e Miller che schiaccia danno 2 punti di vantaggio a Piacenza, prima che Rota infili dall'arco la tripla del vantaggio, proprio allo scadere: 42-43 che la Gesteco porta negli spogliatoi.

Un buon primo tempo, una squadra che letteralmente sparisce nella ripresa: quattro minuti di equilibrio, Mastellari che continua a litigare col canestro e un 2+1 di Dell'Agnello che fornisce l'ultimo vantaggio della gara a Cividale. La schiacciata di Miller, come le maniche arrotolate di Valentino Mazzola, fanno capire che il clima al PalaBanca, popolato da uno sparuto drappello di tifosi di casa e del solito eroico gruppo ducale al seguito, è definitivamente cambiato. Redivo viene tenuto ai margini dal tag-team Filoni-Querci-Gallo, Sabatini si dedica all'uncinetto applicato al basket e né Rota, né Isotta, né Bartoli gli prendono la targa. Sabatini e Veronesi da tre dicono 57-50, un floater di Jack ed un 50% dalla lunetta riportano Cividale a 4 lunghezze ma ancora Sabatini da fuori e Veronesi di forza riaprono il parziale. Furin subisce fallo allo scadere, 1 / 2 e 62-54 al 30'.

Ultimo quarto ancora più nettamente indirizzato verso i biancorossi di Salieri: 68-56 al 34 quando Miller infila dall'arco, Miani allo scadere ridà un po' di speranza ai suoi ma Querci raccoglie la palla dai 6m75 sotto la panchina di Pillastrini e indisturbato infila, prima di sfuggire alla difesa e convertire un rimbalzo offensivo che vale 14 punti di vantaggio. Miller si annoia sotto le plance e si diverte da tre, Miani cerca di tenere la barca a galla, si rivede Lucio che con 4 punti di fila accorcia a 13 punti di distacco quando di tempo per recuperare ce ne sarebbe. La brutta difesa di Miani su Querci a 90 secondi dal termine è però il vero segno di resa: Jack e Redivo riportano Cividale a 10 lunghezze, il solito Querci infila da fuori e, dopo un timeout di Salieri (…) a dieci secondi dalla fine e un libero di Bartoli, è Gherardo Sabatini ad infilare la tripla dell'87-72 finale con gli avversari già intenti a stringere mani.

Episodio? Ne siamo certi. Ma in un girone equilibratissimo non sono concesse distrazioni. Chiedetelo a Trieste, che sopra di venti a Cento ne è uscita sconfitta all'overtime; idem Verona: +14 al 30', ha perso allo scadere per mano di Justin Johnson, americano sottovalutatissimo.

Si gioca ogni tre giorni, ci vuole l'apporto di tutti e lo spirito deve sempre spingere la squadra a non mollare fino all'ultimo secondo. Il 22 ottobre alle 18 Cividale sarà di scena al Carnera per una gara di grande valore. Io non l'ho mai chiamato derby, tantomeno derbino, come sprezzantemente lo ha definito qualcuno che, evidentemente, non ha respirato le gare contro Trieste o Gorizia di chi ha la nostra età.

In Pilla we trust raccontano a Cividale, e hanno ragione. Udine e Nardò per cancellare la brutta serata piacentina.


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